Berlusconi: “Lascio se Monti giuda coalizione dei moderati-Lega”

ROMA  – Pronto a fare un passo indietro se Mario Monti decidesse di fare il candidato premier di un coalizione di moderati che comprenda però anche la Lega. La proposta che Silvio Berlusconi lancia al Professore, approfittando della presentazione del libro di Bruno Vespa, sembra solo in apparenza dare ragione a quanti sostengono che il Cavaliere sia pronto al passo indietro. Il ragionamento non avrebbe fatto una piega se l’ex capo del governo non avesse iniziato ad introdurre, nel giro di pochi minuti, una serie di subordinate, a volte anche in contraddizione tra loro, a partire dal coinvolgimento del Carroccio, che condizionano la sua uscita di scena, lasciando ‘nodi’ ancora tutti da sciogliere.

Si parte dal suo ruolo di ‘regista’ per finire con una nuova benedizione di Angelino Alfano sulla strada di Palazzo Chigi. Nuovi paletti che creano decisamente confusione tra gli interlocutori del Cavaliere. I toni dell’ex premier sono quelli da campagna elettorale ed il Cavaliere è il primo a metterlo in chiaro (”voglio approfittare prima della par condicio”) nel lanciare il suo endorsement a Monti.

”E’ una persona che stimo tantissimo” è la premessa dell’ex premier che non fa mistero di avergli proposto ”il ministero dell’economia” e soprattutto, nella mente di Berlusconi, c’è l’idea che con Monti nella ‘squadra ”il suo esecutivo non sarebbe caduto”. Elogi che fanno da contraltare ai tanti ‘se’ usati nel corso della serata per illustrare i suoi piani.

Berlusconi si dice pronto a fare un passo indietro, ad occuparsi solo del suo partito, o addirittura a ”mettersi da parte del tutto” se il Professore accettasse di guidare un ‘rassemblement’ (come lo chiama lui) di tutti i moderati, da Casini (‘colpevole’ di averli divisi) a Montezemolo, ma che non escluda la Lega Nord. Un’opzione che, nel caso non andasse in porto (ed è la convinzione di tutti nel partito, e probabilmente anche di Berlusconi) le alternative sono molteplici. Il Cav. infatti conferma di essere ”il candidato premier” attualmente in corsa pronto però a tirare la volata ad Angelino Alfano, ”in pole position” per palazzo Chigi nel caso in cui non andasse in porto ‘l’operazione Monti’.

Il segretario del Pdl tra l’altro avrebbe anche il via libera della Lega Nord con cui la trattativa, fa capire il Cavaliere, ”è ancora senza un esito e nessuno può prevederlo”. Berlusconi conferma che Maroni, nel vertice notturno a palazzo Grazioli, gli abbia chiesto di fare un passo indietro proponendoli di ricoprire il ruolo di ”leader della coalizione”, ruolo distinto da quello di candidato premier. Il Cavaliere non chiude la porta ma, a sua volta detta le condizioni, arrivando ad una vera e propria minaccia: se con il Carroccio non si arriverà ad un accordo politico si metteranno in discussione ”anche le giunte di Veneto e Piemonte” dove i lumbard sono alleati del Pdl. Parole che suscitano l’ira del Carroccio.

– Si tratta di ricatti che non fanno paura – scattano i Lumbard. Anche se poi Bossi minimizza dicendo che l’ex alleato in realtà non minaccia nessuno. E rimanda, per quanto riguarda l’alleanza con il Pdl, alle mosse di Bobo Maroni. Il fatto che Berlusconi si senta già in campagna elettorale lo dimostrano i toni usati contro la magistratura bollata come ”cancro della democrazia”. Il Cavaliere alza la voce per accusare la pm Boccassini di ”interferie nelle elezioni” e contro la sentenza Mediaset:

– Mi fa schifo.

Una situazione ”patologica” che l’ex capo del governo ha intenzione – dice- di illustrare oggi a Bruxelles ai leader del Ppe. Nel mirino finisce Mario Mauro, il capogruppo del Pdl all’europarlamento ormai in rotta con il Cavaliere e ‘reo’ di aver ”influenzato Joseph Daul”. Poi la Germania che ”Guadagna alle spalle degli altri Paesi”. Infine lo spread: ”è una menzogna”. Il Cavaliere è un fiume in piena e nei suoi ragionamenti c’è spazio anche per il Pdl. Berlusconi è convinto che alla fine si andrà alle urne tenendo lo stesso nome, ma ritornando al simbolo di Forza Italia:

– L’uscita di La Russa e di alcuni dei suoi consentirebbe di fare questa modifica del nome.

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