Obama cercaun compromesso: spiragli d’accordo sul Fiscal Cliff

NEW YORK – Il presidente americano Barack Obama rilancia nelle trattative sul fiscal cliff. E pur di raggiungere un compromesso ed evitare all’America il ‘precipizio fiscale’, mette sul piatto un aumento delle tasse per chi guadagna oltre 400.000 dollari l’anno e tagli alle spese per 1.200 miliardi di dollari, venendo così meno all’impegno assunto in campagna elettorale, ovvero un inasprimento delle aliquote per i redditi sopra i 250.000 dollari. Obama chiede peroò al contempo un aumento del tetto del debito per due anni. Misure che sembrano aprire spiragli verso un accordo.
– La proposta non è ancora bilanciata ma è un passo nella giusta direzione – afferma a caldo lo speaker della Camera John Boehner. Poi arriva la frenata. Con una mossa a sorpresa lo stesso Boehner, precisando di continuare a sperare in un accordo e impegnandosi a portare avanti le trattative con Obama, annuncia di aver preparato un ‘piano B’ nel caso in cui i negoziati non vadano in porto: un piano tutto incentrato sulle tasse e che prevede un aumento delle aliquote solo per chi guadagna oltre un milione di dollari.
La Casa Bianca respinge immediatamente la proposta: ‘’Il presidente vuole un compromesso’’ e la sua offerta lo dimostra ma ‘’non è disposto ad accettare un piano che non chieda abbastanza ai più ricchi, scaricando tutto il peso sulla classe media. Il piano di Boehner non può passare in Senato e non tutela la classe media’’.
– C’è la possibilità di un accordo. La strada verso un compromesso è chiara. Le linee di comunicazione restano aperte – afferma il portavoce della Casa Bianca.
Alla possibilità che alla fine venga raggiunto un accordo crede Wall Street, che avanza decisa a 13 giorni dall’entrata in vigore del fiscal cliff e in quelle che sono definite da tutti le 48 ore cruciali per un’intesa. A criticare il ‘piano B’ di Boehner è anche il leader della maggioranza in Senato, Harry Reid, che punta il dito contro i repubblicani accusandoli di voler abbandonare le trattative, e l’iniziativa di Boehner – a suo avviso – lo dimostra. Il piano dello speaker della Camera non convince neanche il leader della minoranza in Senato, Mitch McConnell.
– Non appoggio – mette in evidenza – aumenti delle tasse per nessuno.
– Un accordo basato solo sulle tasse – avverte il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner – mette a rischio il rating americano, aumentando la pressione al ribasso.
Geithner ha esposto il caso in una conference call con gli amministratori delegati delle maggiori aziende americane. Il segretario al Tesoro, così come tutta l’amministrazione, cerca alleati per spingere i repubblicani a un accordo che consenta di evitare l’entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa e degli aumenti delle tasse per il 98% degli americani.

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