Monti “sale” in politica e lavora alla ‘sua’ lista

ROMA  – Mario Monti lancia un appello a sostenere la sua Agenda, invitando chiunque voglia sostenerla a ”salire” con lui in politica, per rinnovarla e cambiare il Paese. Un annuncio che, di fatto, prelude ad un impegno diretto, in prima persona, nella campagna elettorale e, probabilmente, alla creazione di una lista che guardi soprattutto alla societá civile e gli consenta di ”controllare” le candidature. Come conferma Pietro Ichino. Il premier, poche ore prima del richiamo, telefona al capo dello Stato e ai leader della sua (ex) maggioranza – compreso Silvio Berlusconi – e li ringrazia per il sostegno dato nei 13 mesi trascorsi al governo. Poi, la notte di Natale, affida il suo appello – che a molti suona piú come un annuncio – al social network Twitter. Scelta che significa un deciso cambio di strategia, anche comunicativa, da parte del professore e del suo staff. ”Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sí.

“Saliamo” in politica!”, scrive il presidente del Consiglio in un messaggio postato alle 23:31 del 25 dicembre. Qualche minuto dopo, dall’account aperto nelle ore successive alla conferenza stampa di fine anno (@SenatoreMonti), ribadisce: ”Insieme …’Saliamo’ in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it”. Nel suo staff confermano che é stato lui in persona a scrivere i due tweet; dalla sua casa di Milano, al termine di una serata passata con figli e nipoti.

– Non ha sciolto definitivamente la riserva – spiega cauto un suo collaboratore, che peró ammette:

– Tutto sembra indicare che é quello che farà.

Monti ha già incassato il pieno sostegno del ‘nuovo centro’, non solo sull’agenda – di fatto un programma elettorale – ma anche sulle modalità della ”salita” in politica. Montezemolo, Casini, Cesa e Riccardi gli hanno infatti dato carta bianca sul nodo delle liste elettorali. Sarà Monti a decidere se farne una o più d’una. In parole povere affidando al premier la leadership di quello che, secondo molti, sarà un nuovo soggetto politico.

E c’è già chi parla dell’imminente creazione di una (o più d’una) ”fondazione”, con tanto di sede (a Roma) pronta per ospitare anche il comitato elettorale. Indiscrezioni che però vengono ridimensionate dallo staff del premier:

– Su questo lui non ha ancora deciso se aderire o meno. Sembra comunque rafforzarsi l’idea – confermata dai più stretti collaboratori – di una ‘sua’ lista elettorale. Una decisione definitiva non è ancora stata presa, ma molti elementi sembrano indicare che sarà quello l’approdo finale. Monti stesso, del resto, domenica scorsa aveva detto a Lucia Annunziata di ritenere necessario un ”mandato elettorale e politico” a sostegno della sua Agenda. Facendo chiaramente capire di puntare sulla ”societa’ civile”, sui voti cioè dei tanti che – aveva spiegato – gli dicono:

– Ci tartassi, ma ci fidiamo.

A questo punto l’ipotesi più probabile è che il professore si ‘impossessi’ della ‘macchina organizzativa’ preparata da Montezemolo. In questo modo potrebbe aggirare l’ostacolo della raccolta firme e della selezione dei candidati. Ipotesi che trova conferma anche in ambienti vicini al presidente della Ferrari:

– Credo sia la soluzione più logica; del resto Montezemolo ha sempre detto che se Monti fosse sceso, pardon ‘salito’, in campo, lui avrebbe fatto un passo laterale – spiega un collaboratore del fondatore di Italia Futura. Il che non significa però ”farsi cannibalizzare, visto che sono tre anni che si lavora a creare il movimento e non possiamo ‘regalarlo’ così”. Anche per definire questi dettagli, oggi è previsto un incontro fra i più stretti collaboratori di Monti e Montezemolo. Resta da capire cosa farà Casini. Sempre domani, ha spiegato il suo ‘braccio destro’ Roberto Rao, ci dovrebbe essere un nuovo vertice dei ‘centristi’ (Casini, Cesa, Riccardi e Montezemolo) per stabilire come procedere. Monti, ancora a Milano, non ci sarà. Il leader Udc dovrà scegliere: rinunciare a presentarsi col suo partito per confluire nella ‘lista Monti’, anche se l’attuale legge elettorale consiglierebbe almeno alla Camera strade separate, o conservare la propria identita’? Una decisione dovrà essere presa in fretta. Di tempo, infatti, ne è rimasto poco.