Crisi, disoccupazione record in Spagna

ROMA  – Disoccupazione record in Spagna e richieste di sussidio ai minimi da cinque anni negli Stati Uniti. Le fortune del premier iberico Mariano Rajoy e del Presidente Barack Obama sul fronte lavoro non potrebbero essere più diverse. Rajoy ‘festeggia’ il primo anniversario da premier con una doccia gelata: nell’ultimo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione nel Paese iberico è volato al 26% con circa sei milioni di persone (5,97 mln) senza lavoro, il livello più alto dalla metà degli anni ’70. Quando il nuovo premier si insediò alla Moncloa, la Spagna contava 5,27 milioni di disoccupati.

Le misure di austerità, spiega la Banca di Spagna, hanno peggiorato una situazione già problematica. E ieri il Fondo Monetario Internazionale ha girato il coltello nella piaga rivedendo in peggio la contrazione del Pil spagnolo per quest’anno da -1,4% a -1,5%.

Sull’altra sponda dell’Atlantico Obama, che ha appena inaugurato il suo secondo mandato da Presidente, può guardare ai prossimi quattro anni alla Casa Bianca con più ottimismo: le richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa sono infatti precipitate al livello più basso da gennaio 2008, a quota 330 mila. Anche se gli analisti avvertono di rimanere cauti su questi dati, che tendono ad essere volatili in questo periodo dell’anno, osservano tuttavia che negli Usa è certamente in corso una ripresa del mercato del lavoro.

Nel 2012 l’economia americana ha creato 1,835 milioni di nuovi posti, lo stesso livello del 2011. E secondo le stime, questo mese sono stati creati altri 165 mila posti di lavoro dopo i 155 mila di dicembre, con un tasso di disoccupazione stabile al 7,8%. L’attesa è ora per il 1 febbraio quando verranno diffusi i dati ufficiali sulla disoccupazione negli Stati Uniti. In Spagna, come in tutti i Paesi dell’eurozona, la crisi morde soprattutto i giovani con un tasso di disoccupazione nella fascia 16-24 anni in rialzo nel quarto trimestre al 55,13% dal 52,34% dei tre mesi precedenti. Un dramma che sta spingendo migliaia di giovani spagnoli ad emigrare all’estero per trovare un lavoro. E la Gran Bretagna è diventata la principale destinazione di questi giovani in fuga dalla disoccupazione.

Secondo il Dipartimento del Lavoro britannico l’anno scorso oltre 30 mila spagnoli si sono registrati negli uffici di collocamento dell’Isola, il 25% in piu’ rispetto al 2011 e il doppio rispetto al 2010.

– Siamo una generazione persa – racconta uno di loro -. La Spagna non è in grado di offrirci più nulla.

 

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