Errani-Vinci regine a Melbourne

ROMA – Sorelle d’Italia regine d’Australia e del mondo. Sara e Roberta, Cichi&Cichi: compagne, amiche complici. Nord e sud, la romagnola e la pugliese unite nella lotta. E vincenti. Errani e Vinci, la coppia numero 1 del tennis mondiale, iniziano col vento in poppa il 2013, e consolidano il loro primato, trionfando agli Open d’Australia, primo torneo del Grande Slam dell’anno. E lo fanno, cosa che rende il loro successo ancor più ragguardevole, a spese delle beniamine del pubblico di casa, le ‘aussie’ Ashleigh Barty e Casey Dellacqua, che sconfiggono 6-2 3-6 6-2 in un’ora e 42 minuti di gioco. Per la 25enne Sara e la 29enne Roberta quella di Melbourne è stata la quarta finale – la terza vinta, dopo Roland Garros e Us Open nel 2012 – negli ultimi cinque tornei dello Slam.

Una vittoria, la prima di una coppia di italiane agli Australian Open, mai realmente in discussione ma nemmeno incontrastata, contro due australiane toste: una, la Barty, di appena 16 anni; l’altra, di chiara origine italiana come il cognome indica, quasi 28enne e che nel 2008 giocò una finale al Roland Garros in coppia con Francesca Schiavone.

Dopo un primo set conquistato facilmente dalle azzurre – in canottiera bianca e gonnellino arancione – le avversarie hanno reagito infilando un parziale di sei game e uno. Nel terzo, decisivo set, due break consecutivi per le italiane, nel sesto e nell’ottavo gioco, e 6-2 finale, al secondo matchpoint.

Il trionfo di Sara e Roberta ha avuto come cornice il campo principale del torneo di Melbourne, quella stessa prestigiosa Rod Laver Arena in cui avevano perso l’anno scorso la finale, contro le russe Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva.

Nella loro strada verso il titolo, l’ostacolo più grosso per le azzurre sono state, nei quarti di finale, le fortissime sorelle Venus e Serena Williams, superate 3-6 7-6 (1) 7-5, in un una rivincita per la sconfitta subita ai quarti delle Olimpiadi di Londra (le americane avrebbero poi conquistato l’oro). Più facile e netta (6-2 6-4) l’affermazione, in semifinale, sulle russe Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina; per la Vinci, oltretutto, una sorta di ‘vendetta’ sulla seconda, che in singolare le aveva impedito di raggiungere gli ottavi.

“Il feeling tra noi vale tutto”, usano dire Sara, nata a Bologna ma romagnola d’adozione, e la tarantina Roberta. Che, già forti individualmente – rispettivamente n. 7 e n. 16 nel ranking Wta – hanno raggiunto in coppia, completandosi ed esaltandosi a vicenda, un’alchimia e un’armonia eccezionali. Misteri, e fascino, del doppio. Forse solo le Williams sono in qualche modo paragonabili a Errani e Vinci per l’equilibrio tra valori individuali e di coppia. Fino agli anni ’80, in genere, i ‘duò che eccellevano erano quelli formati dai più validi singolaristi (“La miglior coppia di doppio del mondo è John McEnroe con chiunque altro”, la celebre battuta del suo compagno di successi Peter Fleming). Adesso, invece, il tennis ha calendari massacranti ed è sempre più ‘specializzato’, atletico, intenso. In ogni caso, quel che conta, oggi, è che le sorelle d’Italia si siano confermate – sui campi in cemento di Melbourne, nella calda estate australe – regine del mondo. Prossimo appuntamento dello Slam il Roland Garros. Obiettivo: bissare la vittoria del 2012.

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