Il Cav. presenta i candidati del Pdl

ROMA  – Il Pdl ha tutte le carte in regola per vincere. Silvio Berlusconi ne è convinto e, in oltre un’ora e mezzo di intervento davanti a tutti i candidati radunati al teatro Capranica, ripete come un ‘mantra’ il messaggio che i candidati pidiellini devono usare per convincere gli elettori delusi.

– Abbiamo ancora 30 giorni di battaglia ma – spiega già di primo mattino in un’intervista a canale 5 – i sondaggi ci danno in parità al Senato e indietro di soli 5 punti alla Camera.

Il Cavaliere è un fiume in piena e, complice forse il tour de force mediatico a cui si èsottoposto nelle ultime settimane, viene colto da un lieve malore al termine del suo intervento. Nulla di grave tanto che ai cronisti che chiedevano informazioni sul suo stato di salute Berlusconi risponde:

– Sto benissimo.

A gettare acqua sul fuoco in merito al malore è anche una nota dell’ufficio stampa di palazzo Grazioli. Davanti alla platea di candidati pidiellini divisa per fasce d’età, nelle prime file quelli più giovani e più indietro le ‘vecchie’ leve, il Cavaliere sfodera tutto il suo repertorio. La scaletta prevede il gran finale dopo l’intervento di Maurizio Lupi, responsabile organizzazione del partito a cui spetta il compito di ‘istruire’ i candidati sulla campagna elettorale, mentre al segretario del partito Angelino Alfano viene dato il compito di presentare i due candidati più giovani e di lanciare l’affondo più duro a Mario Monti.

– Con questa squadra non solo recuperiamo ma vinciamo – esordisce Alfano che poi va subito a testa bassa contro il premier pronto ad aprire un canale di dialogo con il Pdl a patto che ”venga mondato da Berlusconi”. Parole a cui controreplica il segretario:

– E’ l’Italia a dover essere mondata da Monti e dal suo governo.

Quanto al ruolo del Cavaliere nel partito, l’ex Guardasigilli è altrettanto tranchant:

– ‘Il Pdl senza Berlusconi non è.

Gli attacchi al Professore non mancano poi nell’intervento del Cavaliere.

– Il bilancio dell’esecutivo tecnico è disastroso – è la premessa di Berlusconi che poi ribadisce la contrarietà all’introduzione di un ”redditometro da vero stato di polizia”. L’ex capo del governo ricorda ancora una volta e senza tralasciare nemmeno un passaggio, la ”congiura” che lo ha portato alle dimissioni nel novembre 2011.

– Con il senno di poi dico che abbiamo sbagliato a lasciare il governo –  ammette l’ex premier che non risparmia lodi a Mario Draghi:

– Con Monti paghiamo interessi superiori – precisa – solo l’intervento della Bce nell’acquisire i titoli ha portato all’abbassamento della febbre finanziaria.

Al di là delle accusa al governo tecnico, il Cavaliere coglie l’occasione per annunciare l’imminente firma di un nuovo contratto con gli italiani.

– Oltre a quello che faremo – è la novità svelata dal Cavaliere – ci saranno anche le date dei Consigli dei ministri.

Cuore del programma sarà ”la riduzione della pressione fiscale a partire dall’Imu. Provvedimento che faremo nella prima riunione del governo”. Su un punto Berlusconi è categorico e cioè l’impegno che tutti i candidati devono mettere a livello locale per recuperare i voti degli indecisi garantendo la sua personale presenza in un tour per tutte le Regioni.

Infine il Cavaliere chiama sul palco il segretario per tornare su un ‘nervo ancora scoperto’ l’esclusione di alcuni big dalle liste:

– Scrivero’ una lettera ad ognuno di loro – dice – a cui rivolgo un pensiero commosso.

Non mancano le scuse ufficiali per i candidati ‘paracadutati’ nelle altre Regioni, che fanno ancora discutere i vertici locali del partito, ed un’ennesima precisazione sugli ‘impresentabili’:

– Siamo e resteremo garantisti – mette in chiaro – ma abbiamo fatto una ricerca con Euromedia e ci hanno comunicato che candidando i cosiddetti impresentabili avremmo perso tra 1,5 e 2 milioni di voti.

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