Napolitano da Obama: spiegherà il “rebus” Italia

ROMA  – Per un presidente che arriva, Barack Obama, un presidente che se ne va, Giorgio Napolitano. Ma non prima di aver finito il proprio lavoro al Quirinale che ancora comporta delicatissimi impegni come la ‘lettura’ del voto di fine febbraio e l’incarico al nuovo presidente del Consiglio. Su queste coordinate si svolgerà l’incontro tra il Capo dello Stato e l’inquilino della Casa Bianca, verso meta’ febbraio, probabilmente il 15 del mese a Washington.

– Con Obama ho uno splendido rapporto personale – ha spiegato  Napolitano ai cronisti a margine di un convegno alla Camera -. Ho ricevuto – dice – una lettera di invito in risposta al messaggio di congratulazioni per la rielezione del presidente americano e quando il viaggio sarà definito ne sarà data – conclude – notizia pubblica.

Un incontro che si annuncia assai interessante proprio per la tempistica: se per Napolitano dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio si apriranno giorni caldissimi, non c’è dubbio che Obama da parte sua avrà parecchie domande da porre al primo presidente ex ‘comunista’ della storia italiana. Con il quale peraltro ha ottimi rapporti personali.

Il ‘rebus Italia’ da decenni impegna gli esperti dell’amministrazione Usa ed anche questa volta il colloquio alla Casa Bianca tra Obama e Napolitano sarà in buona parte dedicato al futuro prossimo del ‘Belpaese’, alle sue alchimie politiche, al ritorno di Silvio Berlusconi ed alle incognite di governabilità che aleggiano sull’Italia. Ma soprattutto Napolitano si farà ancora una volta garante dell’ancoraggio europeo dell’Italia, dell’ineluttabilità delle scelte di rigore e di disciplina di bilancio che dovranno essere confermate da chiunque vincerà il confronto elettorale.

La crisi europea è infatti tra le prime preoccupazioni dell’Obama-bis e Washington di tutto ha bisogno meno che di un Paese fondatore della Ue fuori controllo e nuovamente sotto l’attacco della speculazione. Non è la prima volta che Napolitano varca la soglia della Casa Bianca. Nel 2007, durante un lungo viaggio negli ‘States’ che lo aveva portato anche a New York, aveva incontrato George Bush con il quale si era trattenuto anche a colazione.

La seconda volta fu tre anni dopo, nel maggio 2010. Questa volta l’inquilino della Casa Bianca era Barack Obama. Napolitano aveva accolto l’invito fattogli l’anno prima quando i due uomini politici ebbero l’occasione di incontrarsi a Roma, al Quirinale, subito dopo il G8 dell’Aquila guidato da Silvio Berlusconi. Incontri che hanno conquistato Obama che definì Napolitano ”uno straordinario gentiluomo, un leader che gode di grande reputazione per la sua integrità”.

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