Donne da viaggio: La moda e i viaggi declinati in quattro racconti brevi

Con Silvana Adami parliamo di “Donne da viaggio”, edito per la WLM. Già il titolo spiega due degli ingredienti alla base delle quattro storie che compongono il volume, declinati, naturalmente seguendo ricette diverse e originali.

In “La seconda opportunità”, “Mamma ho perso la Fede”, “Nina”, “Sms” il viaggio è inteso non come un’avventura verso mete lontane, ma come esperienza funzionale al lavoro, o come fuga per ricominciare la propria vita altrove, o ancora, semplicemente, come piccola vacanza.

In realtà il vero fil rouge che accomuna queste storie è il mondo della moda e della sartoria, un ambito che l’autrice veronese conosce molto bene, vista la sua reale professione di modellista in un’azienda del suo territorio.

Adami non sceglie di riportare l’artificiale e lontano mondo delle passerelle e dei lustrini, l’autrice racconta lo spaccato dell’industria della moda, tanto importante per la nostra regione, ma poco conosciuto. Le peripezie sentimentali e lavorative delle protagoniste diventano il pretesto per raccontare quante persone e lavoro vi è dietro la realizzazione di un abito. Dal disegno al confezionamento, dai rapporti tra colleghi alle relazioni con i partner esteri (dalla produzione in Romania alla committenza americana), l’autrice disegna scenari e sceneggiature con piglio creativo e autentico allo stesso tempo.

La narrazione vivace, l’ironia calibrata e i finali brillanti offrirebbero una bella occasione di trasposizione in pellicola e non ci stupisce che, come Silvana Adami rivela ai nostri microfoni, una proposta in tal senso le sia già stata formulata.

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