Bersani tiene i toni bassi: “Da noi no favole”

ROMA – Lo aveva promesso la sera della conquista delle primarie del centrosinistra: ”Vinceremo senza raccontare favole”. E il leader del Pd, Pierluigi Bersani, sembra determinato a mantenere la ‘cifra’ della serieta’ e della concretezza anche nella dura campagna elettorale in corso.

E anche a fronte dei coup de theatre del Cavaliere sull’Imu o il condono tombale. A replicare più duramente a Silvio Berlusconi per il Pd ci pensano, comunque, i ‘big’, come Anna Finocchiaro (”fino a quando gli italiani dovranno sopportare le devastanti bugie del Cavaliere?”) o Dario Franceschini (”Sono vent’anni che Berlusconi imbroglia gli italiani”). La risposta di Bersani sul punto è schietta:
– La differenza tra me e Berlusconi è molto semplice: io dico ‘mai piu’ un condono’.
L’intenzione del leader del Pd sembra ancora quella di rimanere al di sopra della ‘rissa’ quotidiana per concentrarsi, piuttosto, sulla costruzione del suo profilo di candidato alla guida del Paese. Oggi sarà in Germania e avrà un incontro con il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e terrà un discorso sul futuro dell’Europa al German Council of Foreign Relations.
Alla vigilia della sua partenza, Bersani sottolinea la necessità di ”dialogare” e non ”litigare” con la Germania. La prospettiva, evidenzia, deve essere quella di ”stringere collaborazioni tra i nostri Paesi nel vastissimo campo dell’economia reale, degli investimenti e del lavoro. Nel corso degli incontri, a proposito di tutto questo, porteremo la nostra idea”. Nel fine settimana sarà, poi, a Torino per una convention dei progressisti europei che si concluderà con un viodeomessaggio di Francois Hollande. Intanto, dopo il comizio a due a Firenze anche Matteo Renzi resta in campo per tirare la volata al leader del Pd. Torna in tv e sarà impegnato in particolare per la campagna nelle regioni del nord. Secondo i sondaggi, nella complicata partita per la conquista di Palazzo Madama, è ancora testa a testa Pd-Pdl in Lombardia e Sicilia. E il Pd punta, in particolare, a far fruttare il ‘tesoretto’ degli elettori delle primarie che saranno mobilitati al massimo come ‘portatori d’acqua’ nelle ultime settimane della campagna elettorale.

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