Il Cav. rilancia: “Contro me colpo di Stato”

ROMA  – Dopo la promessa di restituire l’Imu pagata sulla prima casa, Silvio Berlusconi prosegue con i cosiddetti annunci shock: parla di un condono fiscale e attacca, sono stato mandato via nel 2011 per un quasi colpo di stato. Il terreno resta sempre quello economico, uno dei cavalli di battaglia usati per risalire nei sondaggi, e così ospite di ‘L’aria che tira’ programma de La7, l’ex premier annuncia di essere favorevole, nel caso avesse la maggioranza, ad un condono tombale.

– Ce n’è assolutamente bisogno – sentenzia l’ex capo del governo. Una proposta, quella della sanatoria fiscale, che Berlusconi ribadisce nel corso di una conferenza stampa a Trieste per presentare i candidati pidiellini specificando che il primo step riguarderà ”un condono interno ad Equitalia” (ora ”un sistema violento contro i cittadini”) perchè per quello tombale c’è bisogno ”di una riforma fiscale globale passando da un sistema fiscale a un nuovo regime che introduca finalmente una tassazione dalle persone alle cose”.

Il Cavaliere chiarisce che già l’ipotesi di un accordo con la Svizzera per la copertura dell’Imu rappresenta ”una sorta di condono”. Un’intesa, quella con la Confederazione Elvetica che l’ex capo del governo giudica ”fattibile”. I toni cambiano quando a finire nel mirino di Berlusconi è il premier Mario Monti.

Come aveva detto qualche ora prima Angelino Alfano, anche l’ex capo del governo chiede che il Professore ”rinunci alla nomina di senatore a vita” bollando le sue considerazioni sulla proposta di abolire l’Imu come ”stupidaggini” e rincarando la dose nel ripercorrere i motivi che lo hanno ”costretto” a lasciare il governo nel 2011.

– Noi siamo stati mandati via – accusa Berlusconi – per un quasi colpo di Stato. Tutto è partito dal tradimento di Fini.

Sempre al premier, il Cavaliere imputa i ”toni alti” della campagna elettorale. Che la campagna sia entrata effettivamente nel vivo lo dimostra anche il cambio di strategia sul ‘caso’ Monte dei Paschi. Il Cavaliere che fino ad ora aveva tenuto il ‘low profile’, a differenza di tutto lo stato maggiore pidiellino, ieri è stato il primo ad alzare lo scontro puntando contro la magistratura che ”sotto elezioni copre gli scandali”.

– Su Mps – accusa ancora Berlusconi – non ne hanno messo in galera uno, se si trattava di noi avremmo avuto decine di persone in galera.

Lo scandalo Mps, secondo l’ex capo del governo, ”rappresenta l’applicazione del comunismo nelle regioni rosse”. Alla vicenda del Monte dei Paschi poi va imputato  il crollo delle borse.

– vanno giù – è il ragionamento – perchè c’è un grosso scandalo a Siena.

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