Siria, liberato l’italiano rapito da estremisti a metà dicembre

MOSCA  – L’ingegnere italiano Mario Belluomo, 63 anni, originario di Catania, è stato liberato da ”estremisti siriani”, insieme a due cittadini russi con cui era scomparso il 12 dicembre scorso sulla strada da Homs a Tartus, nella Siria occidentale. Lo ha reso noto ufficialmente il ministero degli esteri russo, con una nota nella quale riferendosi solo ai propri concittadini, sostiene che i due, Viktor Gorelov e Abdessatar Khassun, ”sono stati scambiati con militanti”. Belluomo, sempre secondo la stessa fonte, sarà trasferito ai rappresentanti italiani attraverso il ministero degli esteri siriano, mentre i due russi, in buone condizioni di salute, sono già nell’ambasciata russa e hanno potuto comunicare con i propri cari.

”Il ministero degli esteri russo e l’ambasciata russa a Damasco hanno insistito sul rilascio dei cittadini russi sin dal momento del loro sequestro. Ci sono stati contatti intensi sia con i rappresentanti del governo siriano sia con vari gruppi di opposizione, dentro e fuori la Siria”, ha riferito il ministero degli esteri russo.

La tv di Stato siriana e gli altri media governativi per ora non confermano e non smentiscono la notizia della liberazione dei tre, rilanciata invece da al Arabiya. Belluomo dall’estate scorsa lavorava come consulente dell’azienda siriana Himsho in un complesso industriale a sud di Homs. Ma alloggiava in un albergo di Tartus, sulla costa. Le fonti che avevano comunicato il suo rapimento a metà dicembre erano state sempre citate solo dal governo russo. Nessuna formazione dei ribelli siriani anti-regime ha mai rivendicato il sequestro. E ufficialmente il governo di Damasco non ha mai confermato la sua sparizione. L’unità di crisi della Farnesina sta seguendo minuto per minuto questa fase delicata della vicenda e invita a mantenere riserbo e prudenza.