TENNIS. Davis, Azzurri attenti al Canada!

ROMA – Domenica aveva detto “speriamo di affrontare il Canada”, e la fortuna lo ha accontentato. Fabio Fognini è stato l’eroe della sfida di Torino controla Croazia. Lasua vittoria all’ultimo match contro Ivan Dodig ha regalato di nuovo all’Italia un quarto di finale di Coppa Davis dopo 15 anni.

Ad aprile sarà dura in Canada, ma sicuramente affrontarela Spagna, magari con il rientro dei loro big, sarebbe stata un’impresa ben più ardua.

“Un sogno che si avvera” twitta Fognini, che rivela anche, sempre via Twitter, che “giocare a tennis non è facile come sembra”.

Insomma contro il Canada gli azzurri non partono affatto battuti, anzi. E a questo punto è lecito sognare addirittura la semifinale. Anche se per i ragazzi di Barazzutti è un ritorno dopo il lungo “purgatorio”, i canadesi non avevano mai superato il primo turno del tabellone di World Group.

Una squadra quella nordamericana che ruota attorno a Milos Raonic, 22enne di quasi due metri dotato non solo del migliore servizio del pianeta, ma anche di una maturità e professionalità uniche. Ha un suo team personale e un coach, lo spagnolo Galo Blanco, i cui consigli domenica evidentemente sono serviti eccome.

Il Canada in quanto a tradizione tennistica, non è certo l’Italia. E’ una new entry, ma con tanta ‘fame’ di arrivare. Per questo non è soltanto Raonic. Anche il ritorno in patria di Jesse Levine, n.80 del mondo, che ha vissuto la maggior parte della sua carriera tennistica da americano dopo essere nato e cresciuto in Ontario, probabilmente aggiungerà un nuovo nome alla lista di capitano Martin Laurendeau. Oltre al mancino di Ottawa, il Canada ha in Vasek Pospisil, tra i primi 100 del mondo l’anno scorso, un altro giocatore dai buoni margini di crescita. E’ stato l’artefice della promozione del Canada ma dopo la mononucleosi non ancora al 100% fisicamente, quest’anno non ha ancora giocato nessun torneo ma è sceso in campo al fianco del veterano Daniel Nestor, 40enne mancino originario di Belgrado, n.4 del ranking in doppio.

Tuttavia, il valore aggiunto della formazione canadese è Frank Dancevic, uno dei giocatori di maggior talento in circolazione. E’ lui l’incognita della sfida con l’Italia. Una carriera sfortunata la sua, troppe volte condizionata dai infortuni e stop. Ma quando sta bene è capace di qualsiasi impresa: lo dimostra il modo in cui ha demolito controla Spagnauno come Granollers. Uno come lui è in grado di diventare l’ago della bilancia. Gli azzurri questo lo sanno molto bene. Ma l’occasione per Barazzutti e la sua sua squadra è troppo ghiotta per farsi trovare impreparati.