Aut aut del Prof su Vendola. Bersani: “Nichi non si tocca”

ROMA  – Distanti e, a detta di entrambi, ”inconciliabili”, Mario Monti e Nichi Vendola stringono nella stessa tenaglia Pier Luigi Bersani. Il leader Pd, alza il tiro il Prof, ”faccia delle scelte dentro il suo polo” se vuole collaborare. E con non meno nettezza il governatore pugliese mette in guardia i democrats dal rischio di ”rompere l’alleanza” optando per il Prof. Un dilemma che in realta’ Bersani non si pone.

– Nichi non si tocca – chiarisce, convinto che la quadratura del cerchio si troverà solo dopo il 25 febbraio alla luce dei pesi di forza, ma anche di debolezza, che usciranno dalle urne. L’enfasi, suscitata dal nuovo appello lanciato, da Berlino, da Bersani a Monti, stupisce il segretario Pd.

– Da mesi ripeto questa formula come una giaculatoria – minimizza il leader Pd che in realtà ha creato qualche perplessità tra i big democratici perchè l”’abbraccio”, prima del voto, con il Prof. rischia di essere controproducente per il Pd e addirittura mortale per il principale alleato, Sel, già schiacciato nei sondaggi dalla concorrenza a sinistra di Antonio Ingroia. Non a caso Silvio Berlusconi ci si è buttato a pesce.

– Bersani e Monti hanno confessato apertamente la loro volontà di inciucio – attacca il Cav. che, nelle prove di intesa tra Bersani e Monti, indica la saldatura tra ”i correligionari, che seguono entrambi la religione delle tasse”. Il leader Pd, negando di sentirsi ”il fiato sul collo” dalla rimonta berlusconiana, non fa mistero che dopo il voto si cercherà un’intesa con Monti, ”vedremo se per fare le riforme o il governo”. Alla semplice collaborazione per la riforma dello Stato vorrebbe fermarsi Nichi Vendola ma i sondaggi stanno lì a testimoniare che difficilmente il centrosinistra ce la farà da solo al Senato. Per questo Bersani, ieri di primo mattino, ricorda all’alleato che ”l’apertura a forze moderate e europeiste è prevista nella carta di intenti” del centrosinistra, pur aggiungendo la postilla all’indirizzo di Monti che l’alleanza si farà sui programmi. Parole che non frenano l’altolà, poche ore dopo, del governatore pugliese:

– Con il Prof. siamo inconciliabili – ribadisce Vendola che vede ”tanti alleati, dalla Cgil a chi lotta contro la precarietà, tranne uno: Monti”. Toni definitivi che non lasciano ombra a dubbi anche se il leader di Sel per primo ammette che sarà ”il voto a Sel la polizza assicurativa, per gli elettori di sinistra, della non invadenza dell’ipoteca pesante di Monti”. A rassicurare Vendola, ma in realta’ anche l’elettorato scettico verso Monti, scendono in campo un po’ tutti i big del Pd. Massimo D’Alema garantisce che ”l’agenda di governo sarà il programma di Bersani” e anche un moderato come Enrico Letta sostiene:

– La maggior distensione tra Bersani e Monti è positiva ma è molto importante spostare discorsi su alleanze e organigrammi dopo il voto.

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