Carte d’Identità: Il Viminale richiama i Comuni “ritardatari”

ROMA – Quando interpellati dai Consolati alle prese con le carte di identità, i Comuni italiani devono rispondere entro tre giorni. Questo, in sintesi, quanto il direttore centrale dei Servizi Demografici al Viminale, Giovanna Menghini, ricorda ai prefetti italiani, dopo le segnalazioni ricevute da alcuni Consolati e dal Comites di Stoccarda.

Secondo la normativa vigente, ricorda Menghini, i consolati possono rilasciare la carta di identità ai connazionali, ma prima devono “richiedere al Comune di iscrizione AIRE, di norma via e-mail, il necessario nulla osta al rilascio/rinnovo della carta d’identità cartacea”.

II comune, ricorda ancora Menghini, “verificata l’esattezza dei dati contenuti nella predetta richiesta, deve rilasciare il nulla osta entro tre giorni lavorativi dalla ricezione della stessa, utilizzando, preferibilmente, lo stesso mezzo di trasmissione”.

Non tutti, però, rispettano il termine dei tre giorni. Anzi: “taluni Uffici consolari ed il Comitato degli Italiani all’Estero, Circoscrizione Consolare di Stoccarda – scrive Menghini ai sindaci – hanno segnalato che alcuni Comuni ritardano l’invio del citato nulla-osta e, in alcuni casi, omettono di corrispondere alle richieste consolari, creando gravi disagi ai connazionali residenti all’estero che necessitano del documento d’identità”.

Ciò posto, “tenuto conto delle imminenti consultazioni elettorali”, Menghini invita i prefetti “a richiamare l’attenzione dei signori Sindaci in merito a quanta segnalato, evidenziando la necessita di provvedere tempestivamente all’invio del nulla osta nei termini sopra indicati”.

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