Bersani-Monti, ancora scintille

ROMA  – Mario Monti invita a tenere distinto ”il sacro dal pur importante profano delle elezioni”, obiettando ai giornalisti che gli chiedevano se l’addio del Papa avrebbe aiutato ad abbassare i toni elettorali. I due binari, il nuovo governo italiano e la nuova guida della Chiesa, viaggeranno in parallelo ma separati, come dimostrano i botta e risposta tra contendenti.

Pier Luigi Bersani e Mario Monti respingono le accuse del Cavaliere ma anche tra loro resta freddezza con il leader Pd che esclude ”tavoli o tavolini” per ottenere l’appoggio dei montiani in Lombardia. A due settimane dal voto, la Lombardia diventa, anche fisicamente, il terreno di battaglia dove contendersi la vittoria. Ieri Bersani e Monti, entrambi in Brianza, hanno mantenuto invariate le distanze: il Prof., nonostante la fronda di alcuni dei suoi pro-Ambrosoli, ha ribadito che il candidato resta Gabriele Albertini e Bersani, non capendo il voto ”semiutile” del premier, si dice convinto che tra gli elettori sia ”chiarissima” la portata della partita. Sfida lombarda che per il Pd vale quasi metà della battaglia nazionale e che il leader democrat si dice ”fiducioso” di vincere.

– Ci toccherà spellare il leone – è la nuova metafora che Bersani adatta dopo che il Cavaliere gli ha fatto presente che sotto il giaguaro troverà un leone. Battuta per battuta, il leader Pd, al Cav. ormai convinto di ”viaggiare in corsia di sorpasso”, avverte che l’ex premier guida ”contromano su un’autostrada”. La realta’, osserva Bersani, è che non serve il Financial Time per ricordare i fallimenti di Berlusconi, che, tra l’altro, considera ”le donne come bambole gonfiabili”.

– Serve un governo del cambiamento e la sinistra in questi anni è stata l’unica a fare un po’ di rivoluzione liberale – rivendica da ministro delle ”lenzuolate”. Verso il Cav. non va meno leggero Monti nel liquidare come ”sprezzanti e superficiali” le critiche al vertice Ue. Riunione che in realtà ha attirato sul premier più attacchi che plausi.

– Critiche adulte – ribatte Bersani al Prof. che aveva bollato come ”infantili” i giudizi arrivati dal Pd.

Comunque il premier, che ierin ha defibnito ”una necessita”’ abbassare le tasse, non ritiene questi, quasi quotidiani, botta e risposta con Bersani dei litigi, bensì ”osservazioni, punti di vista leciti da una parte e dall’altra”. Meglio così perchè, il leader democrat ha l’impressione che il Prof. sia ”un po’ suscettibile” ma in politica ”non puoi dare bacchettate e aspettarti carezze, tante ne dai tante ne prendi”. Immagine un po’ da ring che in realtà sembra un nuovo invito a Monti a moderare gli attacchi al Pd, possibile alleato in un prossimo futuro. Che però, il premier non sembra aver veramente capito visto che nel ieri pomeriggio accusa Pdl e Pd di ”aver trovato molto conveniente tacitamente accordarsi per non fare la riforma elettorale”. Associazioni che infastidiscono parecchio il Pd:

– Monti scelga con chi stare…io, che ho fatto la foto di gruppo, non accetto lezioni da chi ha coalizioni mimetiche.

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