Fini: “Per la cittadinanza serve ‘ius soli temperato’”

PRATO  – ”Non c’é bisogno di una legge speciale per la cittá di Prato: si tratta di una realtá dove l’immigrazione ha un impatto importante, ma gli strumenti di legge che sono a disposizione oggi – se ben utilizzati – sono sufficienti”. Lo ha detto ieri pomeriggio il presidente della Camera Gianfranco Fini, che si é recato a Prato, dove risiede la comunià cinese tra le più consistenti in Italia, per la campagna elettorale della lista di cui è leader, Futuro e Libertà

Fini ha fatto tappa al bar ”Lo scalino”, l’unico gestito da italiani in via Pistoiese, nel cuore del quartiere della ”Chinatown” pratese. Ad attenderlo, assieme ai supporter della lista elettorale, c’era un capannello di centinaio di orientali incuriositi dal clamore dell’arrivo della terza carica dello Stato. Riguardo al tema dei migranti il presidente della Camera ha introdotto il concetto di ”Ius soli temperato”, una proposta di legge che Fini dice di ”voler presto condividere” con Mario Monti e Pier Ferdinando Casini.

– Bisognerebbe ragionare sul fatto di dare la cittadinanza agli stranieri che nascono in Italia, ma solo dopo undici anni che vivono sul territorio e dimostrando di far parte di un nucleo famigliare: in questo modo – dice il leader di Fli – saremmo certi che c’è la volontà di condividere i principi del nostro Paese.

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