Donne, una danza planetaria per dire no alla violenza

ROMA  – Una danza planetaria per dire no alle violenze contro le donne. Dall’India al continente americano, dal Colosseo all’Afghanistan, il mondo ha ballato insieme in mille piazze per il ‘One Billion Rising’ (un miliardo che si solleva), un’iniziativa del movimento ‘V-Day’ promossa nel giorno di San Valentino che ha coinvolto oltre 200 Paesi e 5.000 associazioni. Un flash mob globale – tragicamente proprio nel giorno del dramma Pistorius – che ha toccato anche l’Italia, dove numerose piazze si sono trasformate per pochi minuti in ‘palcoscenici’ di danza, e il Festival di Sanremo, con duecento donne invitate a ballare sul palco dell’Ariston.

Femminicidio, stupri, violenza tra le mura domestiche, delitti d’onore, matrimoni forzati ma anche discriminazioni sul lavoro sono stati i temi centrali delle dimostrazioni globali. Colorati i cortei organizzati da gruppi di donne in Afghanistan e in India. A Kabul decine di attiviste sono scese in strada per marciare e ballare in una manifestazione a cui ha partecipato un fronte di 40 associazioni femministe.

Le afghane hanno voluto richiamare l’attenzione sull’aumento dei crimini e hanno chiesto al governo pene più severe. Nel solo 2012, la Commissione locale indipendente per i diritti umani (Aihrc) ha registrato un incremento del 22% di casi di violenze. Flash mob, concerti di tamburi e processioni anche a New Delhi e Mumbai, metropoli dove è ancora forte la commozione e lo sdegno per la morte della studentessa di 23 anni brutalmente violentata e uccisa da un branco di ubriachi su un autobus della capitale indiana.

In Turchia, invece, nei locali della Grande Assemblea di Ankara, diverse deputate si sono associate all’iniziativa mondiale ballando anche loro.

– Qui non ci sono partiti, siamo tutte una, e diciamo ‘no’ alla violenza contro le donne – ha scandito la vicepresidente del partito Akp del premier Erdogan, Aysenur Bahcekapili.

Performance anche nelle varie capitali europee. A Belgrado ad esempio si sono improvvisati balli simbolici, mentre al parlamento serbo è stata annunciata la costituzione di un gruppo di deputate che avrà il compito di monitorare l’attuazione della legislazione vigente sui diritti delle donne e sulle violenze. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è unito alla campagna auspicando che l’attenzione mondiale non si fermi alla sola giornata di ieri. E tra le numerose statistiche sul tema, fanno rabbrividire le stime di ‘Save the Children’, secondo le quali nella sola Italia sono almeno 400mila i minori che assistono impotenti alle violenze e agli abusi contro le loro madri, commessi il più dalle volte dai mariti e partner.