Bersani, tra Monti e Vendola il traffico lo dirigo io

ROMA  – Numeri alla mano con una legge elettorale che il segretario del Pd ha più volte definito ”balorda”, il nodo della necessità di un’alleanza con Mario Monti dopo il voto ”non è risolto in premessa” ma va comunque non drammatizzato. Il segretario democrat Pier Luigi Bersani, in ogni caso, avoca a sé il compito di fare la sintesi. Se si dovesse affacciare questa prospettiva, manda a dire anche a Nichi Vendola, ”lì ci penso io” perchè ”le primarie hanno deciso chi dirige il traffico”.

In ogni caso la sua linea è chiara: niente mediazioni in segrete stanze ma ”tirar dritto con quattro, cinque provvedimenti e lì si vede chi si tira indietro”. Certo è che il Professore e il leader di Sel continuano in campagna elettorale a darsele di santa ragione. Non solo. Il premier, pur continuando ad attaccare in primis Silvio Berlusconi ( e ”certi cialtroni che hanno lasciato in ordine l’Italia mentre io l’avrei affossata”) lascia aperta la porta sia a destra che a sinistra. Ci sono, spiega Monti, ”le stesse possibilità” che Scelta civica faccia un’alleanza post-elettorale con il centrosinistra o il centrodestra, purchè senza Berlusconi.

A difesa del Professore, ieri, tra l’altro si è schierato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dagli States, confessa di aver ”un po’ deplorato che dopo 13 mesi di sostegno al governo Monti qualche partito dia ora giudizi liquidatori sulle sue scelte”. Parole che sembrano più rivolte al Pdl (che infatti, piccato, invita il Colle a evitare ingerenze nella campagna elettorale) che al Pd. Ma, di certo le stoccate a Monti anche da parte di Bersani nelle ultime settimane non sono mancate. Il dossier delle alleanze post-voto resta comunque sempre caldo sul tavolo del segretario del Pd che fa sapere che in caso di vittoria aprirebbe all’ipotesi della presidenza di una delle due Camere all’opposizione (e nel Palazzo si mormora da tempo delle ambizioni di Pier Ferdinando Casini allo scranno più alto di Palazzo Madama). Ma c’è comunque sempre da fare i conti con la chiusura di Nichi Vendola ai centristi.

Il leader di Sel, per altro, lancia un nuovo altolà. Mi fido di Bersani, fa sapere, ma ”l’alleanza non è un guinzaglio e io non sono un cagnolino da salotto dentro il centrosinistra”. Insomma, il leader di Sel sembra determinato a non far da tappezzeria, specie sul fronte programmatico. Bersani, d’altra parte, torna a ribadire la propria fiducia negli alleati.

– L’alleanza – rivendica – l’ho fatta con Vendola, Tabacci e Nencini. La foto di gruppo è questa qua e sono sicuro reggerà più la nostra di coalizione delle altre se non altro perchè fatta in un bagno di popolo con le primarie.

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