Senato senza maggioranza: Italia ingovernabile

ROMA  – Ribaltate tutte le previsioni sul verdetto elettorale. Dopo gli instant poll delle 15 che parlavano di un netto vantaggio della coalizione del centrosinistra, le prime proiezioni rovesciano il quadro. Al Senato i numeri danno un testa a testa tra le coalizioni, con il centrodestra che conquisterebbe le regioni più pesanti per numero di senatori in dote (Lombardia, Campania e Sicilia) ma nessuno che riuscirebbe a conquistare una maggioranza (158 seggi), decretando di fatto una ingovernabilità di Palazzo Madama. Anche alla Camera le distanze tra le coalizioni non sarebbero forti, con un leggero vantaggio del centrosinistra. Di certo c’è il dato su Grillo, con un exploit del M5S che in molte regioni diventa primo partito.

 CAMERA – Dati Viminale (49.358 su 61.446 sezioni): il centrosinistra in testa con il 30,1% contro il 28,6% di quella di centrodestra capeggiata da Silvio Berlusconi. Movimento 5 Stelle è al 25,3% mentre il Centro di Monti è al 10,6%. Rivoluzione civile di Antonio Ingroia, con il 2,2% dei voti, resta fuori dalla Camera dei deputati. Al momento di scrivere questa nota gli scrutini sono ancora in atto.

SENATO – Dati Viminale (56.716 su 60.431): il centrosinistra in vantaggio con il 31,7%, la coalizione del centrodestra è al 30,5%; il Movimento 5 stelle è al 23,7%, il centro con Monti per l’Italia é al 9,1%, Rivoluzione civile é all’1,7%.

Per quanto riguarda i seggi (scrutinate 41.492 su 60.43 sezioni), secondo i dati del Viminale permane una situazione di parità fra Bersani e Berlusconi per quanto riguarda i premi di maggioranza assegnati nelle singole regioni con 9 a testa, non dovendo considerare Val d’Aosta e Trentino Alto Adige. Restano in bilico ancora almeno 5-6 regioni.

In Lombardia il vantaggio di Berlusconi su Bersani é di 38,7 a 29,3 e in Veneto 32,5 contro 25,7. Vantaggio rassicurante per Bersani in Emilia Romagna e in Toscana mentre nel Lazio prevale al momento con il 33,9 contro il 27,5. Situazione opposta in Campania con Berlusconi al 36,9 e Bersani al 29,5 mentre le posizioni sono piu’ ravvicinate in Sicilia con Berlusconi al 32,8, Grillo al 29,5 e Bersani al 27,8. Infine, permane il testa a testa in Piemonte con 30,2 a Berlusconi e 29,4 a Bersani. Inoltre Berlusconi e’ in vantaggio in Puglia e Bersani in Sardegna, in entrambi i casi di circa 5 punti percentuali.

Per quel che riguarda, invece, il voto all’estero,secondo la Farnesina avrebbe votato il 32,1 per cento degli aventi diritto al voto. Infatti, dei 3.494.687  plichi elettorali inviati dalle Ambasciate e dai Consolati agli italiani residenti all’estero, compresi quelli aggiunti localmente a norma di legge, risultano restituiti alle Sedi 1.122.294 buste, pari al 32,11%di quelli inviati. Non é stato possibile far pervenire i plichi all’11,38 per cento degli aventi diritto al voto. In queste ore, a Castelnuovo di Porto, é in corso  lo scrutinio delle schede.

In Europa, la percentuale delle buste restituite alle Sedi sul totale di plichi inviati è del 31,1%; in America Meridionale è del 34,79%; per l’America Settentrionale e Centrale il dato è del 29,87%; nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è del 30,65%.

La percentuale di elettori che ha effettivamente espresso il voto, spiega la Farnesina, viene calcolata dall’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, una volta concluse le operazioni preliminari allo scrutinio.

Per quel che riguarda il Venezuela i dati sono i seguenti:

Circoscrizione Consolare di Caracas: 77 mila 981 elettori, schede votate 28.491. pari al 36,54 per cento.

Circoscrizione Consolare di Maracaibo: 13 mila 537 elettori, schede votate 5.735, pari al 42,37 per cento.

A differenza della tendenza generale all’estero, in Venezuela la percentuale delle schede votate ha subito un aumento e questo, probabilmente, grazie allo sforzo organizzativo dei nostri Consolati che, in questa occasione, si sono prodigati affinché tutti gli elettori potessero esercitare il loro diritto di voto.

 

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