L’ira di napolitano: “Rispettiamo la Germania ma esigiamo rispetto”

MONACO – ”Noi rispettiamo la Germania ma esigiamo altrettanto rispetto”, non è possibile che un autorevole candidato alla Cancelleria, il socialdemocratico Peer Steinbrueck, si permetta di chiamare i leader di due dei tre maggiori partiti italiani ”clown”.

– Non lo posso incontrare, non ci sono le condizioni.

Esplode ieri mattina l’ira del presidente Giorgio Napolitano che da Monaco di Baviera – prima tappa di una visita di Stato in Germania – legge con cura le dichiarazioni di Steinbrueck – ”del tutto fuori luogo o peggio” – e prende una decisione clamorosa che avrà effetti anche nella politica interna tedesca: l’incontro previsto in serata a Berlino viene annullato dal Quirinale.

La misura è colma e il capo dello Stato è costretto in questa sua ultima missione all’estero a compiere un ardito slalom tra le preoccupazioni manifeste della classe politica tedesca sullo stallo elettorale e le ragioni della sovranità italiana, di cui il presidente è pur sempre garante. Dalla Germania la crisi politica appare ancora più ingarbugliata di quanto sembri in Italia ed i giudizi sferzanti – a volte ingiuriosi – dei politici tedeschi feriscono il presidente.

“Pizza quattro stagnazioni”, titolava ieri, ad esempio, la BILD nella sua pagina online ricalcando senza fantasia uno degli stereotipi che accompagnano la visione teutonica dell’Italia. “Uno stallo da piangere” recitava spietato il catenaccio. Ma Napolitano ha sparigliato il gioco con una mossa di estro scacchistico: in una botta sola ha difeso fieramente l’orgoglio italiano riconoscendo a Beppe Grillo e Silvio Berlusconi il ruolo centrale che le urne gli hanno assegnato e ha riparato ad una sottovalutazione iniziale della forza di Grillo derubricato meno di un anno fa’ con una battuta non del tutto riuscita; ”il boom di Grillo?, io conosco solo il boom degli anni ’60, altri boom non ne ho visti”, disse dopo le amministrative della primavera scorsa. Meno di un anno dopo M5S è il primo partito italiano e Grillo ha già fatto sapere che sarà lui a salire al Quirinale quando ci saranno le consultazioni.

Purtroppo da queste prime ore passate in Germania il capo dello Stato ha anche rafforzato la consapevolezza che il tempo stringe. Non a caso a lanciare l’allarme Italia è il ministro delle Finanze Schauble.

– Bisogna fare presto, altrimenti c’è il rischio di contagio – ha detto paventando una deriva greca per l’Italia. Non a caso ieri il presidente della Repubblica ha lodato il ministro tedesco definendo le sue parole esempio di riserbo e rispetto. Il ”puzzle è complicatissimo” e le tessere vanno messe in ordine sin da subito, prima di arrivare all’elezione dei presidenti di Camera e Senato, si ragiona al Quirinale che volente o nolente è costretto a subire le notizie di borsa e spread e a leggere le trancianti dichiarazioni di Grillo che invita Bersani alle dimissioni. Tutto questo mentre il ‘niet’ di Napolitano all’incontro con il socialdemocratico Steinbrueck provoca un piccolo terremoto anche in Germania dove la Cdu coglie al volo l’occasione per attaccare il candidato della Spd.

Dal punto di vista personale nessun problema tra Napolitano e Steinbrueck: nel pomeriggio una telefonata ”cortese e chiarificatrice” chiude il caso. Almeno formalmente, visto che lo stesso Steinbrueck certo non si scusa ma si limita a minimizzare mentre altri politici della Spd addirittura rincarano al dose spiegando che definire ‘clown’ Berlusconi e Grillo è ”il minimo”. Oggi è un altro giorno: ma non per Napolitano. Crisi politica sempre più avvitata e due giorni di fuoco da passare a Berlino che guarda esterrefatta al Belpaese.

Il ‘gaffeur’ Steinbrueck imbarazza Berlino
Le gaffe di Peer Steinbrueck sono ormai note a tutti in Germania. Del resto sono proprio quei ‘passi falsi’ del socialdemocratico che non beve vino ”sotto i 5 euro” che stanno facendo sprofondare nei sondaggi lo sfidante di Angela Merkel per la cancelleria. Adesso però lo ‘scivolone’ – si è detto ”inorridito per la vittoria di due clown in Italia” – provoca una fragorosissima caduta sul ‘parquet’ internazionale, con l’annullamento dell’incontro programmato con Giorgio Napolitano.

L’effetto è duplice: un caso diplomatico fra i due Paesi, e un caso politico, ennesimo a suo carico, a Berlino. Le parole sull’Italia sono infatti la conferma, per i suoi avversari, che sia ”inadatto a fare il cancelliere”. Steinbrueck dal canto suo ha ”compreso le ragioni di Napolitano”, ma non è tornato affatto indietro.

No comment dal governo tedesco, anche se Steffen Seibert, portavoce della Merkel, ha ironizzato dicendo di trovare ”la storia molto interessante”. E sono diversi gli avversari politici del candidato Spd ad attaccarlo.

– Si qualifica per andare a fare talkshow, non per diventare cancelliere – è l’aspra critica dal ministro della Giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, che parla in qualità di esponente di vertice dei liberali.