Grillo: “Non voteremo un governo dei partiti”

ROMA  – Nessuna fiducia ad un governo ‘dei partiti’ ma possibile apertura ad un esecutivo tecnico. E, comunque, la responsabilità di una scelta sta tutta nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Beppe Grillo e il suo movimento rispondono picche a Pierluigi Bersani e si scrollano di dosso la responsabilità delle conseguenze che potrebbero arrivare all’Italia dalla loro intransigenza.

– Il pericolo non siamo noi, ma i 20 anni con cui è stata governata l’Italia. Il M5s è coerente con quello che è sempre stato – dicono i neo parlamentari del Movimento. Concorda il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ne approfitta per attaccare:

– Grillo esprime con chiarezza le sue opinioni, chi è confuso è il Pd. Manda l’Italia a sbattere contro un muro.

Il Cavaliere, infatti, attende più che una mossa del Pd quella del Capo dello Stato: è convinto di poter rimanere in gioco anche se a spaventarlo è ora il fronte giudiziario, più che mai caldo. Per questo vuole farsi trovare pronto e contrastare quella che considera un’offensiva dei Pm, dannosa nel caso si dovesse tornare al voto. Il leader del M5S, intanto, se la ride.

– Daremo la fiducia a Bersani, anzi no, a Monti – scherza Beppe Grillo che arriva a Roma per presenziare al raduno e alla presentazione al grande pubblico dei neo-eletti a 5 Stelle. Avverte delle possibili incursioni avversarie i suoi parlamentari ma li incita: ”saremo sotto assedio” perchè loro, i partiti, non riescono a capire” quale sia il loro progetto, portato avanti ”da persone competenti e valide”. Le quali iniziano ad organizzarsi: eleggono i loro primi capigruppo ‘a tempo’ – per tre mesi Vito Crimi e Roberta Lombardi guideranno le ‘truppe’ in Parlamento – e si danno appuntamento per i prossimi giorni per decidere su Commissioni, Uffici di Presidenza, portaborse.

I capigruppo si rimboccano le maniche: sono nei fatti i portavoce del Movimento dopo, ovviamente, il loro leader. Sta a loro, dopo che Grillo si è ‘confidato’ con la stampa straniera, indicare la linea.

– Ribadiamo che il M5S non può e non darà alcuna fiducia al governo dei partiti. Il governo lo individuerà il presidente Napolitano. Altro non c’è da dire – chiarisce Vito Crimi che, sull’ipotesi di governo tecnico sembra quasi aprire:

– Vediamo, prima lo facciano poi il M5S deciderà. E comunque, non siamo noi la coalizione che ha vinto: sta a chi ha vinto e a Napolitano decidere.

Una soluzione? Un governo a cinque stelle….

Il leader invece tira colpi a destra e sinistra:

– Erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del Consiglio: Corrado Passera – azzarda. E il diretto interessato non nega, si limita a non commentare. E mentre il segretario del Pd va avanti per la sua strada e spera di far arrivare in porto il suo tentativo di un governo di minoranza ‘a tempo’, chi chiede un gesto di responsabilità al leader del M5S è Martin Schulz, presidente dell’Europarlamento.

– Spero che Grillo appoggi un governo che aiuti a risolvere i problemi del Paese – è l’ auspicio che rivolge con un occhio agli elettori a 5 Stelle che ”vogliono che i problemi siano risolti, non solo l’opposizione a tutto”.

Chi non dispera è Dario Fo. Un accordo tra Grillo e Bersani potrebbe essere ”ancora possibile, dipende dalle garanzie”. Certo non aiuta il dialogo la disinvoltura con cui alcuni neo eletti trattano temi delicati come quello del fascismo o del ruolo del sindacato. Prima che ”degenerasse” il fascismo ”aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”, scrive la capogruppo ‘cinque stelle’ in pectore alla Camera in un vecchio post sul suo blog dove ne ha anche per i sindacati che hanno esaurito la loro ”missione nel momento in cui si sono trasformati in grumi di potere che mercanteggiano soldi, cariche”

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