Kirchner pranza con il papa: “Ci aiuti per le Malvinas”

ROMA  – Un aiuto per la soluzione della crisi delle Falkland. Per riportare Gran Bretagna e Argentina attorno al tavolo del dialogo proprio come, nel 1978, riuscì a fare Giovanni Paolo II scongiurando una guerra tra Cile e Argentina sulla sovranità delle isole del canale Beagle. E’ questa la richiesta che la presidenta argentina Cristina Kirchner ha ieri inoltrato a papa Francesco, incontrandolo in Vaticano. E sancendo, in un lungo e ”informale” pranzo, una sorta di disgelo con Jorge Mario Bergoglio, fino a poco tempo fa arcivescovo di Buenos Aires con il quale il governo argentino aveva avuto più di un dissapore.

– Ho chiesto a papa Francesco di intercedere tra Argentina e Gran Bretagna per agevolare il dialogo sulle Malvinas – ha spiegato la Kirchner ai cronisti, utilizzando il nome ‘argentino’ delle Falkland e ponendo l’accento su una questione riemersa proprio nei giorni scorsi quando l’arcipelago, con un referendum, ha espresso la propria fedeltà alla corona britannica.

Ma per la Kirchner, l’intervento di papa Francesco potrebbe ”evitare il problema che può nascere dalla militarizzazione britannica dell’Atlantico del Sud”. Perchè, a dispetto di Cile e Argentina nel 1978, ”oggi Argentina e Gran Bretagna sono due Paesi democratici, e la sola cosa che vogliamo è sederci a un tavolo e negoziare”, ha detto.

Per ora la risposta del Papa non è arrivata. Ma di certo alla presidenta argentina non sara’ sfuggita la chiara posizione assunta dall’allora arcivescovo Bergoglio rispetto agli inglesi ”usurpatori” e ad una guerra per la quale 649 argentini (e 255 britannici) sono caduti ”per difendere la Madre Patria”, come affermò lo stesso pontefice l’anno scorso, nel 30/anniversario della crisi.

E chissà se il ‘caso Malvinas’ non abbia aiutato il pontefice e la Kirchner a spingere sul giusto binario un incontro preannunciato come delicato ma subito iniziato con un informale scambio di regali. La presidenta ha infatti donato al suo connazionale un kit per il mate (‘mi piace amaro’, ha confessato il papa) e un poncho di vigogna ”perchè si copra dal freddo europeo” mentre Francesco ha contraccambiato con una maiolica raffigurante l’immagine di San Pietro e un dono ”personale, una rosa bianca, in rappresentanza di Santa Teresita, la sua santa preferita”, ha raccontato la Kirchner che, commentando il suo saluto con il pontefice, ha scherzosamente confessato di ”non essere mai stata baciata da un Papa”.

Ma le affinità tra i due non sono finite qui: nell’incontro si è affrontato il tema del traffico degli esseri umani su cui Francesco e la Kirchner hanno assicurato ”comune impegno” e si posto l’accento su ”l’importante ruolo” dei governi sudamericani nella scena internazionale: il Papa, per l’occasione, ha fatto esplicito riferimento a quella ‘patria grande’ utilizzata dagli eroi Simon Bolivar e Josè de San Martin.

– Un Pontefice apparso sereno, sicuro e in pace, ma anche preoccupato per l’immenso compito di guidare la S.Sede e cambiare le cose che lui sa che deve cambiare – ha concluso la Kirchner evitando di citare le passate divergenze – su politica economica e nozze gay – con Bergoglio.

– Semplici diversità di vedute, che non necessitano di riconciliazione – ha commentato il senatore peronista e diverse volte ministro Anibal Fernandez, certificando così il nuovo corso tra la Kirchner e Bergoglio. Il Papa argentino ma soprattutto ”il Papa di tutti”.

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