Berlusconi spera nel Colle: “Serve governo di larghe intese”

ROMA  – Ai fedelissimi che lo hanno raggiunto a palazzo Grazioli dopo le consultazioni con Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi,pur usando la prudenza del caso – ”aspettiamo di sentire cosa decide il Quirinale” – ha definito il colloquio con il Capo dello Stato ”molto franco” sottolineando di aver trovato nel presidente della Repubblica un uditore attento alle istanze messe sul tavolo dalla coalizione di centrodestra.

– Il Colle – è il ragionamento fatto dall’ex capo del governo – terrà conto del nostro peso.

L’idea, che però rappresenta per ora solo una speranza, è che Napolitano vista la situazione decida di non incaricare Bersani dando ad una figura istituzionale (il nome in pole resta Pietro Grasso) il compito di sondare i partiti per provare a dar vita ad un esecutivo

Il Cavaliere però non rinuncia alla sua dose di realismo e con i suoi più stretti collaboratori non esclude nemmeno la possibilità che il Capo dello Stato intenda procedere step by step dando l’incarico al leader del Pd e solo in un secondo momento ad un altro esponente ‘super partes’. Ed è proprio al secondo passaggio che Berlusconi guarda con attenzione avendo fatto sapere di essere disponibile a sostenere, da azionista di maggioranza, un esecutivo di larghe intese.

Ovviamente con un programma preciso e con dei tempi certi, non un governo di pochi mesi, ma che duri più di un anno in modo da evitare le urne ad ottobre. In caso contrario la strada resta quella del voto il prima possibile, giugno per l’esattezza. I sondaggi sul tavolo dell’ex capo del governo infatti attestano un Pdl in crescita che potrebbe giocarsi la vittoria di fronte ad un Pd in seria difficoltà e, a detta di molti big di via dell’Umiltà, lacerato tra chi vuole andare alle urne e quanti invece sarebbero disponibili a dar vita ad un governo del presidente.

– Siamo assolutamente a disposizione per un governo di coalizione che intervenga con misure economiche peraltro largamente condivise – spiega Berlusconi uscendo dall’incontro con il Capo dello Stato ed insistendo nel dialogo con il Pd richiamato al ”senso di responsabilità” di fronte ad ”una crisi profonda che necessita di interventi in campo economico”. L’ex capo del governo resta per ora alla finestra in attesa di capire cosa deciderà il capo dello Stato.

L’obiettivo del Cavaliere è appunto tornare in partita in un governo di larghe intese e lavorare ad una mediazione con i Democratici anche per il candidato alla presidenza della Repubblica. L’idea di proporre un bis a Giorgio Napolitano prende sempre più piede nel Pdl e sarebbe un’ipotesi a cui ragiona da tempo lo stesso Cavaliere. La strategia di mettere in evidenza la ”responsabilità” del Pdl si traduce poi in un cambio di rotta anche della manifestazione indetta per domani. Certo, l’ex capo del governo ha fatto sapere ai suoi che il partito va tenuto pronto alla mobilitazione perenne, ma in attesa di capire se un governo possa vedere la luce, la kermesse di domani sarà più low profile rispetto alle intenzioni. La scaletta ancora non è stata definita, ma l’idea è che alla fine possa essere solo il Cavaliere a prendere la parola sul palco

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