Azzurri spettacolari contro il Brasile

GINEVRA – L’Italia dà spettacolo, il Brasile sta a guardare, capitalizza due errori azzurri e poi si lascia riprendere.
Finisce 2-2 la partita delle partite, nove titoli mondiali e tanta storia in campo. Quella della Seleçao, a dire il vero, stasera è ammaccata da un evidente gap tecnico rispetto a decenni di tocchi sopraffini. Se davvero la nazionale verdeoro è tutta qui, se l’unica speranza è Neymar, in patria hanno di che preoccuparsi per il Mondiale casalingo del prossimo anno.
L’Italia di Prandelli, brillante come raramente le capita in amichevole, può invece rammaricarsi per non aver spezzato il digiuno di vittorie che dura da 31 anni, da quel Pablito gridato tre volte al Sarria.

Nel conto delle occasioni, e delle giocate-spettacolo, domina però ampiamente. Il derby della storia del calcio era cominciato all’insegna del dolore italiano, per la morte di Pietro Mennea. Azzurri col lutto al braccio, e a giudicare dall’avvio con tanta voglia di onorare la memoria del campione scomparso con una serata di sport puro. Un attacco di febbre all’ultimo mette fuori gioco Marchisio, sostituito da Montolivo in un centrocampo a quattro che conferma l’innovativa idea di inserimenti centrali di Giaccherini, dietro Osvaldo-Balotelli. Dall’altra parte, scontata la rinuncia a Thiago Silva, sostituito da Dante, in campo però c’é l’’italiano’ Hernanes E soprattutto Neymar, pezzo pregiato di un tridente completato da Hulk e Fred.

La partenza è subito senza respiro. In un solo minuto ci provano prima Osvaldo ribattuto in area e subito Hulk da fuori, poi ancora Giaccherini: il sinistro impegna Julio Cesar nella prima di una lunga serie di ottime parate. Al 4’ si affaccia sulla partita Neymar, corsa di 30 metri in verticale e gran sinistro respinto di pugno da Buffon. Ma è uno sprazzo. Il pressing alto degli attaccanti azzurri, la partita di sostanza e corsa di Montolivo, Giaccherini piazzato lì a infastidire come una mosca, Balotelli sempre pericoloso e soprattutto un Pirlo ‘brasiliano’ (da applausi uno slalom fra tre verdeoro) invertono il ‘mood’ della partita.

Lo spettacolo lo fa l’Italia, il Brasile non sembra neanche il Brasile tanto è anonimo nelle giocate. E’ un carnevale di occasioni e giocate azzurre.

Al 6’ Balotelli al volo di sinistro costringe Julio Cesar al salvataggio, al 13’ di nuovo lui per il destro piazzato che il portiere devia a fil di palo. Da manuale l’azione al minuto 18’: l’Italia da destra a sinistra taglia tutto il campo fino al cross di Balotelli e alla girata di testa di Osvaldo, alta. Spettacolare la palla con cui Pirlo (21’) mette Maggio solo davanti alla porta, troppo vicino per non impattare sull’ex interista. Scolari le prova tutte, spostando Oscar a destra su De Sciglio che non si perde nonostante l’inesperienza: il centrocampista del Chelsea al 31’ mette una palla pericolosa al centro, ed è campanello di allarme di un gol imprevedibile. Disattenta la difesa azzurra, Fred è solo e batte Buffon al 33’. Per un attimo il Brasile sembra ritrovare un ritmo samba in campo, ma per due volte gli azzurri vanno vicino al pari. Prima la botta di Balotelli, servito da Giaccherini che ruba palla sulla trequarti, è ancora una volta respinta da Julio Cesar (38’), poi Pirlo di sinistro gira appena largo sul palo opposto (40’).

Al secondo errore, con De Sciglio, il Brasile punisce allora di nuovo l’Italia, e l’incredibile è che il raddoppio arriva su contropiede, a firma di Oscar su assist di Neymar.

Prandelli alla ripresa cambia assetto. El Shaarawy per Osvaldo e Cerci per Pirlo ridisegnano un 4-3-3 azzurro. Senza il regista Juve è un’Italia meno brillante e più ruvida con De Rossi centrale, ma alla fine più concreta. All’8’ accorcia le distanza proprio De Rossi, deviando sul buco della difesa brasiliana l’angolo che El Shaarawy prima si procura impegnando dal fondo Julio Cesar e poi batte. Immediata la risposta di Neymar su punizione, Buffon blocca. Ma passano solo 3’ per il pari, una terrificante botta da fuori di Balotelli di fronte alla cui avanzata il Brasile appare terrorizzato. Non altrettanto si può dire di Hulk, incredibile poco dopo nell’inciampare sul pallone in area da solo.

A Scolari sarà sempre più chiaro che non è tempo di grandi campioni. Il gol lo sbaglia anche Balotelli al 19’, battendo di destro su Julio Cesar dall’area piccola su un rimpallo inatteso. Lo sfiora di testa Bonucci su angolo al 22’. Insomma, ancora Italia. Kakà entra per Oscar, ma pare una controfigura del campione che fu del Milan, amaro segno del momento verdeoro. Meriterebbe il gol ancora Balotelli, al 31’, per la bella palla messa al centro da Cerci, ma il destro a botta sicura trova l’opposizione di David Luiz.

Tra cambi, contropiedi brasiliani e forcing azzurro, finisce 2-2. Ma lo spettacolo è solo azzurro.

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