Eurotower, pressione su Draghi: caos in Italia e crisi in Cipro

ROMA – Il caos politico in Italia, con la formazione del governo in alto mare, l’allarme-banche creato dal salvataggio di Cipro, i nuovi timori di contagio, la recessione europea che peggiora. Mario Draghi, presidente della Bce, domani tornerà sotto i riflettori in occasione del consiglio direttivo mentre nuove, minacciose nubi si addensano all’orizzonte.

La telefonata con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la scelta del Quirinale di affidare ai ‘saggi’ il compito di delineare un programma di riforme di fatto prendendo tempo nella formazione di un nuovo esecutivo stanno per il momento evitando la fuga dai Btp. Ma lo spread, tornato in tensione dopo l’esito elettorale senza maggioranza certa, viaggia a 340 punti base, un livello che preoccupa, a Francoforte come a Roma.

Intanto, dopo il taglio del rating da parte di Fitch, la prossima a muoversi potrebbe essere Moody’s, che tiene il voto sul debito italiano ad appena due gradini dalla soglia del ‘junk’, la spazzatura. Tutto sembra dipendere dall’esito della partita politica a Roma, e dalla capacità dell’Italia di ritrovare un sentiero di crescita. Le stime sul 2013 sono infatti in netto peggioramento, con il governo che ha da poco rivisto il pil a -1,3% (-0,2% in precedenza) e il Fondo monetario internazionale che potrebbe, a giorni, pubblicare numeri in ulteriore peggioramento. Uno scenario ad alta tensione, che rischia di essere esacerbato dai circa 47 miliardi di titoli di Stato italiani che arriveranno in scadenza nel solo mese di aprile assieme ai 23 miliardi della Spagna: prestiti che vanno rifinanziati, mettendo alla prova la fiducia dei mercati.

E così i riflettori tornano sulla Bce. I governatori saranno a Francoforte già questa sera, per fare il punto su Cipro e sui rischi di contagio che lambiscono la Slovenia. Ma con un ordine del giorno in cui ha spazio anche la crisi politica in Italia. Dopo il ‘bail-in’ dei depositi oltre i 100.000 euro nel salvataggio, il nodo sono ora le restrizioni alla movimentazione dei capitali che Cipro sta già iniziando ad allentare. La Bce potrebbe essere chiamata a fornire liquidità per contrastare la inevitabile fuga di depositi: c’è chi ipotizza che valuti se rinforzare l’arsenale dei maxi-prestiti ‘Ltro’ alle banche. Oppure accennare a un ulteriore allentamento delle garanzie richieste alle banche in cambio di liquidità.

raghi, per evitare scenari di contagio, probabilmente sottolineerà che si tratta di una misura che non verrà ripetuta. E potrebbe ribadire che la Bce resta pronta ”a fare tutto il necessario” per difendere l’euro. Ma non finisce qui. Fra gli analisti ci si interroga sulla recessione che sembra intensificarsi nell’Eurozona: l’indice Pmi manifatturiero di marzo, ad esempio, indica contrazione per Italia, Francia e Germania, in quest’ultima è atteso un rallentamento dell’inflazione, mentre i disoccupati dell’Eurozona segnano un nuovo record. Ecco perchè alla Bce si torna a valutare un taglio dei tassi d’interesse (attualmente allo 0,75%). Ma l’incertezza spingerà probabilmente per un rinvio: la prudenza suggerisce di non esaurire le cartucce di fronte a uno scenario dalle molte incognite. E c’è prima da risolvere un altro problema: i tassi a minimi record non hanno impedito un forte rialzo dei tassi che le banche applicano ai prestiti a famiglie e imprese in Paesi come Spagna e Italia, legato ai forti spread dei titoli di Stato.

La Bce potrebbe valutare di prendere, a garanzia di ulteriore liquidità alle banche, ‘pacchetti’ di prestiti alle piccole e medie imprese, una misura che tuttavia rischia di incontrare le resistenze della Bundesbank (il presidente Jens Weidmann si è detto scettico) e aprire un nuovo conflitto all’Eurotower.

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