Nucleare, Iran rilancia la sfida: “Andiamo avanti”

TEHERAN  – Ribadendo nei fatti di voler dar pieno seguito al suo controverso programma nucleare, l’Iran – nel giorno in cui un terribile terremoto ha lambito la centrale di Bushehr – ha inaugurato un impianto per la conversione di uranio e due miniere con una mossa destinata a rinfocolare i sospetti di parte della comunità internazionale circa la natura (rivendicata come pacifica da Teheran) dell’atomo iraniano.

L’impianto è stato inaugurato in provincia di Yazd (Iran centrale) e, nella zona di Ardakan, produrrà fino a 60 tonnellate all’anno di ”yellowcake”, il concentrato di uranio utilizzato nel processo di arricchimento di questo minerale che serve a produrre energia atomica, ma anche a imbottire potenzialmente testate nucleari. Già nel dicembre 2010 l’Iran aveva annunciato di aver utilizzato per la prima volta concentrato di uranio prodotto nel Paese, a Isfahan. Le due miniere, situate a 350 metri di profondità nel distretto di Saghand della stessa provincia, alimenteranno il nuovo impianto ‘Shahid Rezaei Nejad’, a un centinaio di chilometri di distanza.

A fine febbraio Teheran aveva annunciato di aver scoperto giacimenti di uranio che quasi triplicheranno le proprie riserve e, in un rapporto presentato dall’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, è stata ulteriormente aumentata la stima delle riserve: c’è un incremento di 4 volte, a 6.871 tonnellate, oltre 2.400 in più di quanto annunciato due mesi fa. Le inaugurazioni sono avvenute su ordine del presidente Mahmud Ahmadinejad in occasione della Giornata nazionale dell’energia atomica, istituita sette anni fa al momento dell’entrata nel club di nazioni con complete capacità nucleari, ricordano i media iraniani. Proprio sabato si era concluso con solo modesti progressi un quinto round dei nuovi colloqui in corso da un anno con le potenze mondiali del 5+1 per impedire che il programma nucleare iraniano inneschi un attacco militare di Israele.

Lo Stato ebraico si sente minacciato nonostante Teheran neghi di puntare alla bomba atomica e affermi di auspicare una scomparsa di Israele ‘solo’ a causa delle ”contraddizioni storiche” che l’avrebbero fatto nascere.

– Nessuno può fermare” il programma atomico iraniano, ha ribadito Ahmadinejad nel discorso d’inaugurazione del nuovo impianto, sottolineando come la produzione di concentrato di uranio renda indipendente il paese da forniture estere indispensabili in passato (affermazione messa in dubbio da esperti americani).

– Ormai controlliamo l’insieme della catena di produzione dell’energia nucleare – ha esclamato il presidente il quale, rivolto alle potenze occidentali, ha affermato:

– La vostra sola soluzione è di cooperare con noi; dovete rispettare i nostri diritti.

Sul fronte negoziale, incoraggiato da contatti diretti fra Iran e Usa – negati a Teheran ma tenutisi per certo nell’autunno scorso secondo varie fonti – c’è stato comunque  un segnale di disponibilità iraniana a negoziare almeno ”sul livello di arricchimento”, come ha detto Seyyed Hossein Naqavi-Hosseini, portavoce della Commissione sicurezza nazionale del parlamento.

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