Dubbi di trasparenza su “Quirinarie”

ROMA – Non si conosce ancora il numero degli aventi diritto al voto (si saprá lunedí), non si conosce il nome della societá esterna che ‘’valuterá” e certificherá la procedura di voto e scrutinio’’ (si saprá lunedí). E lunedí si conosceranno anche tutti gli altri dati delle ‘quirinarie’, ovvero delle votazioni online del M5S per scegliere il candidato ‘stellato’ al Quirinale. L’unica certezza é che tutto il processo di voto é gestito dalla Casaleggio Associati, la societá di Gianroberto Casaleggio.

Sará perció la societá di consulenza del guru informatico e fondatore del M5S a raccogliere i voti degli iscritti al Movimento (‘’piú di 250mila’’, assicura il deputato Roberto Fico). Ma, soprattutto, sará la sua societá a valutare la ammissibilitá dei voti espressi (l’esclusione di chi non ha i requisiti per l’elezione a Capo dello Stato) e a decidere sui voti poco chiari (nomi errati o dubbi). ‘’Prevarrá il buon senso’’, rassicura Fico mentre si divide tra le domande dei cronisti e le ‘spiegazioni’ sulle procedure che arrivano dal telefono direttamente ‘’da una persona della Casaleggio’’. ‘’E’ tutto trasparente – incalza ancora Fico – Una societá internazionale di sicurezza informatica certificherá la correttezza delle procedure’’.

Qualche perplessitá i cronisti la avanzano. ‘’Come é possibile che non conosciate il numero dei votanti? Sono gli iscritti al movimento registratisi entro il 31 dicembre 2012. Dovreste giá conoscerli’’, sottolineano in coro. Ancora una telefonata di Fico che dopo una nuova telefonata rimanda tutto, ovviamente, ‘’a lunedí, quando saprete tutto’’.

‘’La coppia Bed & Breakfast, Bersani e Berlusconi, decide nelle segrete stanze il Presidente dell’inciucio, escludendo di fatto ogni partecipazione popolare, mentre il M5S avvia una consultazione pubblica e democratica attraverso i suoi iscritti.

Chi tra i due ha ‘un deficit di democrazia interna?’, tuona Grillo dal suo blog.

Per quanto riguarda i nomi che saranno proposti come papabili al Quirinale non si prevedono grosse variazioni: Zagrebelsky, Imposimato, Strada, Fo, lo stesso Grillo, Rubbia. La capogruppo Roberta Lombardi é, invece, scettica su candidature, caldeggiate dalla base, come quelle di Emma Bonino e Romano Prodi (‘’non é proprio il nuovo che avanza’’, dice). Ed esclude la ricandidatura di Giorgio Napolitano: ‘’Mi é parso stanco – dice – Quando l’ho incontrato mi é parso che volesse godersi la sua vecchiaia e fare il nonno’’.

Ma nel movimento non mancano, come spiega qualche parlamentare, ‘’diversitá di vedute interne’’ sul voto per il Quirinale. Il deputato Adriano Zaccagnini si augura che ‘’si arrivi a eleggere una figura alta, che non nasca dall’inciucio Pd-Pdl ma che possa essere condivisa da noi col Pd – spiega – Se si andasse al quarto scrutinio con il Pd valuteremmo tutte le soluzioni’’. Non la pensa cosí Roberto Fico: ‘’Voteremo fino in fondo chiunque esca dalle votazioni della nostra base – spiega – Le nostre regole sono queste’’.

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