L’addio alla Lady di ferro

LONDRA. – Attraverserá una Londra blindata oggi la salma di Margaret Thatcher, sotto la stretta osservazione di 4.000 poliziotti. L’organizzazione dei funerali della ex premier, imponenti e in forma solenne, avevano giá richiesto un massiccio dispositivo di sicurezza, scrive Anna Lisa Rapaná per l’Ansa. Gli attacchi di Boston peró hanno rievocato anche a Londra i fantasmi del terrorismo, e l’allarme e la preoccupazione sono palpabili. E’ ancora vivo il ricordo dei londinesi per quell’attacco, il 7 luglio del 2005, al cuore della cittá. Furono 56 le vittime allora. Alle autoritá vengono chieste rassicurazioni. Tanto piú che si terrá domenica nella capitale britannica una maratona analoga a quella di lunedí nella cittá americana trasformatasi in tragedia. Le misure di sicurezza per quell’evento sono sotto esame, ma la corsa è confermata. Vi parteciperá anche il principe Harry. Scotland Yard garantisce: non c’è motivo di particolare allarme, sebbene confermi che tutte le precauzioni verranno prese e tutti i canali sono stati attivati per assicurare lo svolgimento dell’evento in massima sicurezza. A partire dalle consultazioni immediate del ministero degli Interni con l’MI5 (i servizi interni) e le forze di Polizia.

La Maratona di Londra è uno dei piú grandi eventi del genere al mondo: lo scorso anno i partecipanti sono stati oltre 37mila e 650mila gli spettatori. Gli organizzatori confermano che il programma va avanti come previsto, a partire dalla registrazione dei partecipanti giá da oggi. Intanto, gli sforzi delle autoritá si concentrano sull’ultimo addio della Lady di Ferro. Le cerimonie funebri sono cominciate ieri, con la salma di Margaret Thatcher, scomparsa l’8 aprile all’etá di 87 anni, trasportata nella cappella di di St. Mary Undercroft nel palazzo del Parlamento a Westminster. E’ seguita una funzione privata alla presenza di circa 100 persone tra familiari, stretti collaboratori e parlamentari. La bara avvolta nella bandiera britannica rimarrá nella cappella di Westminster per la veglia funebre. Da lí partirá in mattinata per raggiungere la cattedrale di St. Paul. Il feretro attraverserá Whitehall, passerá davanti a Downing Street, poi lungo lo Strand, accompagnato da 700 componenti delle forze armate. Tra gli invitati anche capi di Stato e di governo stranieri: per l’Italia è confermata la presenza del presidente del Consiglio Mario Monti. I rintocchi del Big Ben verranno interrotti, il silenzio della torre dell’orologio è stato deciso come segno di rispetto per la prima e ad oggi unica donna premier del Regno Unito. Una decisione con pochissimi precedenti, l’ultima volta accadde per i funerali di Stato di Winston Churchill nel 1965. Non un dettaglio, quindi, quantomeno a livello simbolico. Che va ad aggiungersi ai motivi di disaccordo, alle divisioni e alle contestazioni di un’opinione pubblica divisa sulla figura e sull’ereditá controversa di Margaret Thatcher, fino alla fine. Fino a ieri è stata in corso in Parlamento la discussione per stabilire se fosse ‘opportuno’ interrompere durante i funerali i lavori delle camere, come proposto dal primo ministro conservatore David Cameron. Vi si opponevano con forza il deputato radicale George Galloway e il laburista Dennis Skinner. Ed è l’ennesima ‘contestazione’ che nell’ultima settimana, dalla scomparsa della prima e ad oggi unica premier donna del Regno Unito, hanno rivelato un Paese spaccato in due sull’operato e sull’ereditá della statista. Anche per questo Scotland Yard è al lavoro da giorni: le autoritá sono determinate a garantire che non vi siano episodi di disturbo dell’ordine pubblico e hanno giá avvertito che la polizia sará pronta ad arrestare chiunque se ne renda protagonista.