La vera emergenza é la disoccupazione

WASHINGTON – L’Italia arranca e le ricadute e le incertezze della situazione politica italiana rappresentano un rischio non solo per l’economia del Belpaese ma per l’intera ripresa globale. L’Italia – secondo la fotografia scattata dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) – é comunque sulla ‘’strada giusta’’, avendo fatto la maggior parte dei suoi ‘compiti’: quest’anno non saranno necessarie ulteriori manovre al massimo piccole correzioni, sará raggiunto il pareggio di bilancio nonostante un rallentamento del risanamento e il deficit continuerá a calare, anche se il debito schizzerá oltre il 130%. Una tesi sposata subito dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli: ‘’non serve una nuova manovra. Se ci sono necessitá di spesa per singoli obiettivi bisognerá trovare le coperture’’. La vera emergenza – spiega infatti il Fondo – é la disoccupazione, che toccherá il 12%. Dopo il -2,4% del 2012, il pil italiano si contrarrá quest’anno dell’1,5%, ovvero 0,4 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio, per poi tornare a crescere, solo dello 0,5%, nel 2014. ‘’L’incertezza politica é qualcosa che riduce le prospettive di crescita’’ afferma Carlo Cottarelli, responsabile del Fiscal Monitor, il rapporto del Fmi sui conti pubblici. Le esperienze di altri paesi – aggiunge – insegnano che l’incertezza politica puó avere effetto sugli investimenti. ‘’C’é un governo in carica ma non c’é un accordo su un nuovo governo’’ mette in evidenza Jorg Decressin, del Dipartimento di Ricerca del Fmi, ‘’e questo porta con sé alcuni rischi, guardando avanti’’. In ogni – precisa Decressin – l’Italia ‘’é sulla strada giusta’’, avendo portato a termine la maggior parte del risanamento necessario, a cui é imputabile la debole crescita.

‘’Le prospettive di crescita per il 2014 saranno migliori’’ aggiunge Decressin, mettendo in evidenza come progressi sono stati fatti anche in termini di riforme strutturali, anche se altro resta da fare, come migliorare il sistema giudiziario. Fra le grandi sfide dell’Italia inoltre, c’é quella anche di aiutare le banche a rafforzarsi. La frenata dell’economia italiana arriva in un contesto di rallentamento dell’economia globale che procede a 3 velocitá, con i paesi emergenti da un lato e una crescente biforcazione fra gli Stati Uniti e l’area euro. Il pil mondiale é stato rivisto al ribasso al 3,3% quest’anno, con gli Stati Uniti che cresceranno solo dell’1,9% per i tagli automatici alla spesa. L’area euro, invece, continuerá a contrarsi anche nel 2013, con un pil in calo dello 0,3%. In recessione anche la Francia. La crescita in Europa – afferma il presidente della Bce, Mario Draghi – tornerá nella seconda metá del 2013 ma c’é il rischio che si avviti in una spirale negativa. Draghi ribadisce la necessitá che le banche concedano finanziamenti a tassi ragionevoli.