Tra i ricatti di Berlusconi e quelli di Grillo

ROMA – Ore cruciali nella trattativa per il Quirinale. Il termometro politico registra sempre piú intensi contatti tra Pd e Pdl, ancora alla ricerca di un’intesa su un nome condiviso: oggi é previsto un incontro tra Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi per mettere sul tavolo la sua rosa di nomi. Ma nella partita prova a entrare anche Beppe Grillo, che con i suoi 163 parlamentari é il terzo kingmaker di queste elezioni presidenziali: potrebbe riaprirsi la partita del governo, lascia intendere, se Bersani convergerá su una personalitá gradita ai 5 Stelle. E cosí a un giorno dall’inizio delle votazioni in Aula, gli scenari aperti sono ancora numerosi.

La via maestra resta quella di un’intesa tra Pd e Pdl che, con i voti anche di Scelta civica, incoroni il successore di Giorgio Napolitano con la maggioranza dei due terzi dei grandi elettori. Perché se é vero che nel weekend i toni del dibattito politico si sono alzati, la trattativa per il Colle non si é mai arrestata.

Giuliano Amato é al momento tra i piú quotati, seguito da Massimo D’Alema. Tant’é che su di essi in queste ore ragionano anche gli altri partiti (Scelta civica direbbe sí ad Amato; la Lega non pone veti su D’Alema, mentre al presidente della Treccani dice no).

Ad ogni modo, se anche si riuscisse a trovare un’intesa su un nome, spiegano in ambienti parlamentari, non é detto che la convergenza si trasformi in un’elezione in uno dei primi tre scrutini, anche se il tentativo sará proprio questo. Si teme infatti che la soglia dei due terzi si trasformi in una trappola per l’azione di ‘franchi tiratori’. E allora c’é anche la possibilitá, se non c’é una chiara condivisione tra i grandi elettori di Pd e Pdl, che in prima istanza ciascuno scelga un candidato di bandiera, per poi convergere alla quarta sul nome condiviso.

Si moltiplicano gli scenari, invece, in caso di mancato accordo tra Pd e Pdl. Anche per l’entrata in partita del ‘quarto incomodo’ M5S. Il Movimento di Grillo, infatti, ha decretato che il proprio candidato é la giornalista Milena Gabanelli, che ha vinto la consultazione on-line delle Quirinarie. ‘’Bersani la voti, poi chissá…’’, é l’appello di Grillo, che butta cosí la palla nel campo dell’avversario, provando ad allettare il leader del Pd con la prospettiva di una futura possibile ‘’convergenza’’ sul governo. ‘’Niente bandierine’’, replicano i democrat. Ma Grillo rilancia con il nome di Stefano Rodotá, risultato terzo per preferenze tra i 5 Stelle: ‘’E’ spendibile benissimo dalla sinistra’’.

In ambienti Pd si insiste che in prima istanza, se salta l’accordo con il Pdl, sarebbe Romano Prodi il candidato dei dem dalla quarta votazione in poi. Ma la partita é ancora tutta da giocare. Tant’é che nelle discussioni tra parlamentari spuntano fuori ipotesi ancora non emerse, come quella che alla fine possa spuntare un nome come quello dell’ex segretario Walter Veltroni.

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