Una lunga storia di emigrazione

TORINO – La pagella del padre, diplomato ragioniere nel 1929, e un’immagine della clinica chirurgica in cui il nonno lavorava come portinaio dopo aver lasciato la campagna in cerca di un futuro migliore. Sono alcuni dei documenti inediti, presentati all’Archivio di Stato di Asti, che gettano nuova luce sulle radici italiane di Papa Francesco. Veri e propri ‘’lampi di vita’’, come li definisce il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, ingialliti dal tempo ma comunque capaci di ‘’illuminare le radici di una famiglia e di un grande uomo’’. Tra gli scaffali impolverati dell’anagrafe cittadina, dell’Archivio Storico e dell’Archivio di Stato si scopre cosí che il nonno dell’attuale Pontefice, Giovanni Bergoglio, nato in piena campagna astigiana nel 1884, era sí contadino, ma si trasferí in cittá per trasformarsi in commerciante e far studiare il figlio Mario. Una storia di sacrifici e di rinunce, che porta il giovane nonno del futuro Papa a cercare l’emancipazione sociale trasferendosi a Torino, dove conosce e sposa Rosa Vassallo, e poi a ritornare ad Asti. Non piú in campagna, ma in pieno centro cittá, dove fa il caffettiere, poi il portinaio di una clinica chirurgica, quindi il titolare di un negozio di commestibili.

Un’ascesa sociale ed economica, ‘’ma sempre tenendo i piedi per terra come si usa da queste parti’’, precisa il primo cittadino di Asti. Tanto che il papá del Pontefice viene avviato alla Scuola Tecnica: quella di primo livello Brofferio, poi la Leonardo da Vinci per il corso superiore, dove nel 1926 consegue l’abilitazione nell’indirizzo commerciale, che equivale al diploma da ragioniere di oggi. Tre anni dopo, nel 1929, la famiglia risponde ancora una volta all’impulso di migliorarsi e arriva la decisione di emigrare in Argentina. Per ricominciare da capo, ma senza dimenticare le proprie radici e i valori assunti in Piemonte. ‘’Noi astigiani, che vediamo al soglio di Pietro la sobrietá, il garbo, la serietá che traspare dai comportamenti di Papa Francesco – conclude il sindaco Brignolo – riconosciamo un po’ di quei caratteri propri del nostro modo di essere e abbiamo modo di ritenere che almeno in parte siano anche il frutto della maturazione e dei valori assunti negli anni dell’adolescenza del padre. Un motivo in piú per essere contenti della sua elezione’’.

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