Da Hannover al “Quotidiano della Calabria”: La “Consulta dell’emigrazione” merita rispetto

HANNOVER – Lo scorso 18 aprile il “Quotidiano della Calabria” ha pubblicato un articolo di Giovanni Verduci sulla Consulta dell’emigrazione regionale, dal titolo “Viaggi pagati ai consultori”. Il giornalista, in particolare, criticava i fondi – nello specifico 80mila euro – assegnati alla consulta “in barba alla spending review”.

L’articolo non è sfuggito a Giuseppe Scigliano, presidente del Comites di Hannover e consultore della Calabria, che ha replicato all’articolo con l’intervento che pubblichiamo di seguito.

“Di questi tempi parlare di spending review fa tanto effetto, in particolare quando si vuole additare ai cittadini come le Amministrazioni spendano o sperperino i fondi pubblici per questa o quella spesa ritenuta superflua.

È un giusto esercizio che andrebbe incoraggiato e che condivido pienamente.

Tuttavia, l’articolo a cui replico, pur premettendo che la Consulta Regionale per l’emigrazione è un’istituzione costituita in adempimento ad una legge, addita al pubblico ludibrio uno sperpero causato dalla Regione Calabria nel convocare i “Consultori”, ovvero i Membri designati all’interno della Consulta, in tutto 44, elencandone, a titolo di esempio, le spese sostenute per farli partecipare alle riunioni dell’organo in questione.

Le spese “incriminate” riguarderebbero i costi sostenuti dai membri per le sole spese di trasporto e di pernottamento, oneri che nell’ultima riunione del direttivo (5 consultori presenti), sono stati sostenuti dai medesimi e che solo dopo mesi sono stati restituiti agli stessi dalla Regione.

L’articolista si chiede altresì se tali oneri sarebbero potuti essere stati evitati facendo partecipare i Consultori in video conferenza alla riunione della Commissione. Sfugge indubbiamente, a chi ha scritto, che il costo della video conferenza potrebbe divenire altrettanto gravoso per la Regione, in considerazione dei tempi di collegamento per discutere gli argomenti all’ordine del giorno. Va però precisato che l’obiettivo dell’articolo è solo quello di dimostrare l’inutilità di questo esercizio e quindi dell’organismo.

Ritengo quindi opportuno chiarire questo aspetto che a mio avviso apre una discussione ben più importante e profonda.

Da tempo, infatti, si cerca di dimenticare gli emigrati calabresi e con essi si vuole azzerare ogni iniziativa tesa a mantenere i loro rapporti con la Regione d’origine. Ignorando a tal fine che molti di loro sono stati il vero motore non solo del Made in Italy all’estero ma anche e soprattutto del turismo estero verso le loro Regioni. L’ingratitudine è un sentimento divenuto ormai regola, ma ciò che è più amaro da digerire e ciò che si nasconde dietro questo attacco velato di ipocrita risparmio.

Bene infatti farebbe il giornalista che tanto ha a cuore il risparmio della Regione Calabria se andasse a leggersi attentamente il bilancio della stessa e le motivazioni di spesa. Forse, se lo facesse ed avesse lo stesso coraggio civico, potrebbe scoprire che altre sono le spese dove far tuonare le sue reprimende additando correttamente ai suoi lettori le tante innumerevoli voci che urlano vendetta e chiederebbe forse che ben altra Autorità si interessi a tali sperperi.

Personalmente sottrarre tempo alla mia Famiglia per partecipare a queste riunioni per ambire alla restituzione delle spese di viaggio che mi sono anticipato è già un impegno gravoso.

Per noi calabresi all’estero è veramente mortificante prendere atto di questi attacchi gratuiti che hanno lo scopo di intimidirci per non farci intervenire. Certo, eviteremmo così di porre in essere quelle azioni semplici che da un lato sono tese a mantenere vivi i legami con la nostra terra cercando di coinvolgere anche le nuove generazioni e, dall’altro, incentivare iniziative con i paesi di residenza che possano valorizzare la terra d’origine. Forse questo esercizio dà fastidio a gruppi politici che non vogliono far vedere altre cose, così è meglio seppellire nel dimenticatoio la “Consulta sull’emigrazione” destinando anche quei pochi fondi a organizzazioni che possono favorire il clientelismo e gli “Amici” degli Amici.

Come accennavo non è il primo attacco rivolto agli italiani residenti all’estero, ma a che pro ci si chiede? La risposta è immediata. I dieci saggi hanno consigliato di sopprimere la circoscrizione estera. D’altra parte i politici da tempo fanno si che le elezioni dei Comites e del CGIE vengano rimandate ormai da anni ed in mancanza di fondi per le elezioni tali organismi, frutto di anni di lotte, saranno destinati a sparire.

La lingua italiana che era studiata ed amata all’estero si fa di tutto per non farla studiare più, tanto è vero che il Ministero degli Affari Esteri con una serie di tagli non finanzia più alcuna iniziativa mettendo in ginocchio tutte le strutture che curavano la divulgazione della lingua e cultura italiana. Chi se ne avvantaggia: Germania, Francia ed ogni altro Paese che invece continuano ad investire sulla propria cultura all’estero. I benefici di questa politica… turismo ed economia che se ne avvantaggia”.