Grillo: “I partiti spariranno, siamo l’unica opposizione”

ROMA  – ”Noi siamo l’unica opposizione”. Il M5S dice no al governo che Giorgio Napolitano sta mettendo su. E si candida a guidare l’opposizione in Parlamento, anche se se la dovrá vedere con la folta pattuglia degli altri agguerriti pretendenti: Sel, Fdi e Lega Nord.

Il nuovo esecutivo, attaccano i grillini, sarà il prodotto ”dell’inciucio tra Pd e Pdl”, perciò non ci sono alternative all’opposizione. L’obiettivo sono quei ”vecchi partiti” che – nelle previsioni di Beppe Grillo – ”stanno per sparire”.

Il leader del M5S si fa intervistare dal tabloid tedesco Bild e, dopo aver annunciato con una provocazione che sarebbe ”contento di un’invasione tedesca in Italia” per mettere fine alla corruzione, afferma che ”l’elezione di Napolitano è un subdolo colpo di Stato” che non impedirà però all’Italia di ”andare in bancarotta” il prossimo autunno.

La linea tracciata è quella dell’opposizione. I parlamentari ‘cinque stelle’, però, non intendono passare per quelli che dicono sempre no.

– Non siamo contrari per principio ai provvedimenti del governo: valuteremo caso per caso – spiega la capogruppo Roberta Lombardi dopo l’incontro al Quirinale. E’ la sintesi del ‘modello Sicilia’, rispolverato nel corso di una lunga e travagliata assemblea dei parlamentari ‘cinque stelle’ a Montecitorio.

Nella riunione dei grillini a Montecitorio si sono confrontate le correnti del Movimento: chi proponeva di non presentarsi alle consultazioni perchè ”i giochi sono già fatti” e chi voleva invece proporre un proprio nome per ”non dare l’idea di tirarsi indietro di fronte alle responsabilità”.

Il ‘modello Sicilia’, ironia della sorte, rispunta proprio nel giorno in cui i consiglieri regionali siciliani mettono fine alla collaborazione con la giunta Crocetta, accusandolo di ”inciucio partitocratico”. Il M5S ha comunque le idee chiare. Chiede le commissioni tradizionalmente destinate all’opposizione: Copasir e Vigilanza Rai. Assume una posizione più morbida ma severa nei confronti di Napolitano.

– Gli abbiamo detto che c’è il rischio che possa essere considerato uomo di parte ma lui si è impegnato a dimostrare di essere una figura di garanzia – spiegano i capigruppo Crimi e Lombardi dopo averlo incontrato al Quirinale. La critica al ‘sistema’ resta durissima.

– Appare evidente che è stato tutto già programmato – spiegano – Siamo noi il prodotto di quelle denunce di cui parlava Napolitano.

Insomma, si va all’opposizione. Forse, era questo il primo obiettivo della pattuglia di Grillo, rimasta anch’essa un po’ sorpresa dalla ‘vittoria’ alle ultime elezioni. Resta da definire la strategia per il futuro. I gruppi parlamentari iniziano a dividersi in correnti. La proposizione del ”nemico comune” potrebbe non bastare a ricompattarli. Alcuni parlamentari sono ottimisti:

– Per noi – spiegano – inizia la ‘lunga marcia di Mao’ che tra un anno ci premierà.

Grillo interviene dal blog e indica la strada. Attacca Berlusconi che lo ha definito ”squilibrato” (”Se lo dice lui è un onore”, replica) e rivendica tutto per sé il ruolo di anti-Cav (”Il M5S è rimasto il solo soggetto politico a contrastarlo”). Poi sposta il mirino verso Matteo Renzi. Mette sul suo blog alcune dichiarazioni ”imbarazzanti” del sindaco di Firenze:

“Sto con Marchionne senza se e senza ma. (12 gennaio 2011) La privatizzazione dell’acqua è necessaria agli investimenti. (4 giugno 2011) Sarò sbrigativo: a me dell’articolo 18, usando un tecnicismo giuridico, non me ne po’ frega de’ meno. (27 marzo 2012) Sono favorevole ai termovalorizzatori, sono in tutta Europa e non fanno venire il cancro. (21 aprile 2012)”. Insomma, è già campagna elettorale.