Schuklz: “Spero s’interrompa lo stallo politico”

BRUXELLES  – Incarico a Enrico Letta. E nei palazzi europei il sospiro di sollievo è (quasi) generalizzato. Da 60 giorni si chiedeva un governo ”stabile e forte” per ”continuare le riforme”. Dai palazzi di Commissione e Consiglio non arrivano commenti ufficiali, in attesa che il governo nasca davvero. Una cautela espressa, con humor britannico, dalla lib-dem Sharon Bowles, presidente della commissione economico-finanziaria del Parlamento europeo di cui l’allora eurodeputato Letta fu membro tra il 2004 ed il 2006:

– Mi sembra una buona idea che l’Italia si doti di un governo…

Il presidente dell’Eurocamera, Martin Schulz, parla di ”notizia positiva”.

– Spero che la sua designazione possa interrompere lo stallo politico – aggiunge il socialdemocratico tedesco noto per i suoi scontri con Berlusconi. Che benedice l’ipotesi di ‘grosse koalition’ all’italiana e le priorità ”giuste” indicate da Letta:

– Lavoro, lotta alla disoccupazione, aiuti alle Pmi e recupero della credibilità della politica.

Dal fronte Ppe, si apprezzano tanto l’origine di ”ex democristiano” quanto la scelta di puntare ”su una persona di un’altra generazione politica”. Entrando nel merito, non mancano i dubbi. Fonti vicine al capogruppo Joseph Daul si chiedono se Pdl e Pd daranno davvero il loro sostegno alla squadra di governo che Letta presenterà e ricordano che in Europa – dove i popolari rappresentano 13 capi di governo su 27 – ”l’obiettivo era e resta la formazione di un governo stabile e che continui le riforme”. E se il capogruppo Pdl, Giovanni La Via, si augura che la squadra sia ”di alto profilo politico” perchè ”non ci possiamo permettere un governo debole e con data di scadenza”, da una parte della Lega Nord arrivano caute aperture.

Matteo Salvini, segretario della Lega lombarda, non vuole che il Carroccio dia una fiducia al buio ma intanto osserva che in questo modo ”i pericoli con la P maiuscola, Amato e Monti, sono stati scongiurati”. E si dice pronto ad ascoltare cosa sarà proposto per il Nord. Mario Borghezio invece bolla il presidente incaricato come l”’altro assiduo frequentatore del Club Bilderberg e della Trilateral Commission”.

Dalle file del Pd, Andrea Cozzolino, tesse le lodi di un presidente che rappresenta ”una nuova generazione” e che ”è ben conosciuto in Europa”. Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento e candidato alla segreteria dei ‘democrat’, sottolinea la ”massima stima” per la persona ma non nasconde che avrebbe optato per un governo di scopo. Ma è dalla vicepresidente socialista greca Anni Podimata, che l’apprezzamento e’ accompagnato da un ammonimento:

– Il risultato finale non deve tradire il messaggio lanciato dagli elettori. La frammentazione del risultato elettorale – dice – ricorda quella della Grecia. Le tensioni anche. E se non si cambia rotta, tanto in Italia quanto in Europa, il rischio è che alle prossime elezioni i parlamenti si riempiano di anti-europeisti e populisti. Ogni riferimento al movimento 5 stelle è tutt’altro che casuale.

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