Crolla palazzo di 8 piani: oltre 100 morti

DACCA – Una nuova tragedia ha colpito l’industria dell’abbigliamento low-cost del Bangladesh quando un palazzo alla periferia di Dacca è crollato causando oltre 110 morti e 600 feriti. Per il paese asiatico, serbatoio di mano d’opera a basso costo per le catene di abbigliamento europee e americane, è una delle più gravi sciagure che giunge a soli cinque mesi dal pauroso rogo della fabbrica di vestiti Tazreen Fashion Factory, nel distretto industriale di Ashulia costato la vita a 120 operai.

Il moderno edificio di otto piani, chiamato Raza Plaza e situato nella zona industriale di Savar, a nord ovest della capitale, si è piegato su se stesso come un castello di carte, intrappolando centinaia di operai e impiegati. La tragedia è avvenuta verso le 9 del mattino quando i dipendenti erano già al lavoro dietro le macchine da cucire e i telai di cinque grandi aziende di abbigliamento che lavorano per l’esportazione in tutto il mondo, tra cui anche l’Italia. La scena è stata paragonata da un sopravissuto a quella di un potente sisma. La struttura ha cominciato a cedere dall’alto e poi si è afflosciata al centro tra una nuvola di polvere. Molti sono riusciti miracolosamente a scappare prima che il soffitto crollasse sulle loro teste. I soccorritori, aiutati dall’esercito, hanno estratto i corpi di centinaia di persone incastrate tra le solette di cemento e i tondini di ferro. Molti per fortuna erano ancora vivi, anche se con gli arti orribilmente mutilati. Dalle immagini delle tv, si sono visti i rotoli di stoffe colorare schiacciati tra i piani. Il tessuto è stato usato dai vigili del fuoco per trasportare i superstiti e avvolgere i feriti.

Il ministro degli Interni Muhiuddin Khan Alamgir, recatosi sul posto, ha ipotizzato che il collasso sia avvenuto per un difetto di costruzione. E’ poi emerso durante la giornata un particolare drammatico sulle condizioni dello stabile. Il palazzo era considerato pericolante tanto che due giorni fa era stata ordinata l’evacuazione dei lavoratori dopo che si erano aperte delle crepe nel soffitto degli ultimi piani. Ma, dopo un sopralluogo, i manager delle aziende avevano chiesto agli addetti di tornare al lavoro per non fermare la produzione. Una denuncia che le autorità dovranno ora verificare per accertare le responsabilità della tragedia.

Il Rana Plaza ospitava un centro commerciale con decine di negozi e anche una banca. Secondo i dati dell’associazione delle industrie e degli esportatori di abbigliamento del Bangladesh (Bgmea) le aziende Ether Tex, New Wave Bottoms, New Wave Style, Phantom Apparels e Phantom Tac, situate nell’edificio, avevano circa 3 mila addetti, tra cui moltissime donne. Non è ancora chiaro quante persone siano ancora intrappolate sotto la montagna di detriti. Per tutto il giorno, i soccorritori hanno udito voci disperate da sotto i grossi lastroni di cemento. Il lavoro delle ruspe si presenta delicato perchè c’è il pericolo di nuovi crolli.

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