Il Pil nordamericano accelera ma non brilla

NEW YORK  – L’economia americana accelera ma non stupisce. Nei primi tre mesi dell’anno il Pil cresce del 2,5%, decisamente più veloce rispetto al modesto +0,4% dell’ultimo trimestre 2012 ma meno delle attese.

– Siamo sulla strada giusta – afferma la Casa Bianca, ammettendo comunque che ”resta molto lavoro da fare e che non è il momento di auto-infliggere ferite all’economia.

Il riferimento è ai tagli automatici alla spesa: la fotografia scattata dal Dipartimento del Commercio include il primo mese, marzo, in cui sono scattati i tagli. Si tratta di misure ”arbitrarie e non necessarie” che rischiano di rappresentare ”venti contrari” sull’economia nei prossimi mesi, avverte la Casa Bianca, mettendo in evidenza come gli Usa siano ormai in crescita da 15 trimestri consecutivi.

Ma la ripresa è lenta, decisamente più lenta rispetto ai precedenti storici, e da quando è iniziata la Grande Recessione ci sono ancora 3 milioni di posti di lavoro in meno. I tagli automatici alla spesa vanno ”sostituiti” con ”misure più bilanciate per la riduzione del deficit e del debito” che sostengano alla stesso tempo – mette in evidenza la casa Bianca – la crescita e la creazione di posti di lavoro.

A spingere il Pil nel primo trimestre sono stati anche i cittadini americani: i consumi sono cresciuti del 3,2%, il tasso più alto dal quarto trimestre 2010. Un aumento realizzato nonostante il brusco calo del reddito disponibile, sceso del 5,3% ai minimi dal 2009. Gli americani hanno continuato a spendere attingendo dal loro salvadanaio: il tasso di risparmio è infatti crollato ai minimi del 2007. E questo – avvertono gli analisti – non è positivo: il pessimismo delle aziende e gli scarsi investimenti lasciano intravedere nuove difficoltà per il mercato del lavoro. A questo si aggiunge il fatto che gli americani sono incentivati a spendere perchè si sentono più ricchi grazie alla ripresa del mercato immobiliare. Una maggiore ricchezza che potrebbe rivelarsi effimera: il settore immobiliare sembra più forte di quanto non lo sia realmente, perchè partiva da livelli molto bassi. I tassi di crescita potrebbero rallentare, avvertono gli osservatori.

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