Dudamel, il condottiero della Vinotinto mondiale

CARACAS – Rafael Dudamel, il suo nome è già scritto negli almanacchi del calcio venezuelano: prima come giocatore ed adesso come condottiero della vinotinto Under 17.

L’anno scorso, precisamente nel mese di maggio, la Federación Venezolana de Fútbol (FVF) gli ha messo in mano le redini della nazionale giovanile U17. Sin dal primo giorno l’ex portiere della nazionale ha detto che avrebbe portato al mondiale la ‘selección’. La sua grinta e forza di volontá erano il motore che spingeva questi ragazzi verso l’ambita meta.
“Sento un’enorme felicità, per la forma come abbiamo ottenuto la qualificazione al mondiale di categoria”, confessa Dudamel ai microfoni di una delle emittenti televisive che ha trasmesso il campionato.

Il giocatore – nato 39 anni fa nello stato Yaracuy – ha più volte vestito la maglia della nazionale, e sa cosa significa indossarla, difenderla e farla diventare come una seconda pelle. L’ex portiere durante la sua carriera l’ha indossata per ben 17 anni.

Dudamel ha esordito come professionista all’età di 15 anni con la maglia dell’ULA FC, ed è stato l’inizio di una straordinaria carriera, durante la quale ha vestito le maglie di compagini venezuelane e straniere. Il giocatore è stato anche uno di quei portieri con il fiuto del gol: durante la sua carriera ne ha segnati addirittura 22 (una cifra notevole se parliamo di un portiere), uno di questi nientemeno che all’Argentina, durante le qualificazioni per Francia ’98.

L’estremo difensore ha vestito le maglie di Santa Fe (Colombia), Quilmes (Argentina), Atlético Zulia, Deportivo Calí (Colombia), Millonarios (Colombia), Estudiantes de Mérida (in tre occasioni), Cortuluá (Colombia), Deportivo Táchira, Mamelodi Sundowns (Sudafrica) ed América de Calí (Colombia).

Nel suo palmares troviamo una ‘Copa Merconorte’ con il Millonarios nel 2001 e la finale della ‘Copa Conmebol’ nel 1996 con il Santa Fe. Con l’América de Calí, nel 1999, è arrivato in finale, arrendendosi dopo i calci di rigore contro i brasiliani del Palmeiras. Con la vinotinto ha partecipato a quattro edizioni della Coppa America, a tre qualificazioni per i Mondiali, più le diverse amichevoli; in totale ha collezionato 54 presenze.

Dudamel è anche l’unico giocatore ‘criollo’ ad aver vinto due scudetti in due continenti diversi (Africa e Sudamerica). Durante la sua carriera è stato vittima di diversi infortuni, ma si è sempre ben ripreso, dimostrando carattere e passione per il calcio.

Carattere che lo ha aiutato a staccare il pass per il mondiale degli Emirati Arabi alla prima esperienza. Tutto il merito va all’allenatore che è riuscito a trasmettere alla squadra la mentalità vincente. Dopo aver ottemuto la qualificazione, Dudamel va ad aggiungere il suo nome al lato di Roberto Cavallo (due mondiali alla guida della nazionale di beach soccer), César Farías (con l’U20) e Kenneth Szeremeta (con l’U20 femminile).

“E’ stato molto positivo vedere giocare la squadra allenata da Dudamel. Lui, ha saputo trasmettere alla nazionale tutta la sua esperienza. – spiega Roberto Cavallo – E’ stato incredibile vedere la giocata eseguita da Eduardo Maceiras con ‘sombrero’ incluso e poi il cross chirurgico con cui ha servito Ponce per segnare il definitivo 1-1 contro l’Uruguay. Se una giocata del genere l’avesse fatta Messi, sicuramente ancora la farebbero vedere in tv” – l’italo-venezuelano conclude dicendo – “Il mio consiglio per Dudamel è che giochi altre amichevoli e che riesca a controllare l’ansietà che potrebbe incidere nella prestazione nel torneo e nel futuro”.

Per creare questa macchina vincente, Dudamel ha provato diversi giocatori e diversi schemi, fino ad arrivare alla conclusione che la miglior soluzione era una difesa a tre e due ali. Durante i diversi test ha poi aggiunto nuovi ingranaggi che poco a poco sono diventati fondamentali per il funzionamento della squadra. Talenti del calibro di Beyker Velázquez, Franko Díaz, José Caraballo, Reinaldo Peña, Andrés Ponce e l’italo-venezuelano Francisco La Mantia.

Dopo aver scovato questi gioiellini, il seguente passo è stato potenziare a livello fisico questi ragazzi, lavoro svolto da Joseph Cañas. Durante, la preparazione, Cañas ha simulato con i giocatori lo sforzo che avrebbero sostenuto durante la fase a gironi. Questo lavoro ha aiutato la nazionale a segnare 5 delle sei rete realizzate in questa prima fase durante i primi 35 minuti dei match.

Dudamel a poco a poco aveva colmato un tasello importante, ne mancavano altri, ed alla fine ha aggiunto la pedina vincente: lo psicologo Jeremias Álvarez che ha lavorato per aiutare i ragazzi a tirar fuori il meglio di sè stessi e superare le diverse avversità che si sono presentate via via durante il percorso; uno di questi, forse il principale, saper rimontare un risultato avverso senza mai tirarsi indietro.

La Vinotinto targata Dudamel ha raggiunto il primo obbiettivo: arrivare ad un mondiale. L’ex portiere ha già iniziato a collezionare i primi risultati positivi anche fuori dal rettengalo verde. Adesso si vede un Dudamel in giacca e cravatta urlando e dando istruzioni ai suoi, così come armava le barriere durante le punizioni durante la sua epoca di calciatore.
Durante quasi un mese, i suoi ragazzi hanno fatto sognare una nazione facendo dimenticare i problemi interni ed unendola ottorno alla sfera a macchie bianco-nere. Il prossimo appuntamento per questi ragazzi sará il 26 agosto, giorno in cui conosceranno le tre rivali della prima fase del torneo che si svolgerà negli Emirati Arabi Uniti dal 17 ottobre all’8 novembre 2013.

Fioravante De Simone

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