Parlamentari Pd: “Valorizzare il nostro contributo”

ROMA – “Valorizzare i “nuovi italiani” e fare tesoro degli italiani all’estero”. Sono queste le parole usate dal Presidente Enrico Letta che piacciono ai parlamentari del PD eletti all’estero Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesco Giacobbe, Francesca La Marca, Claudio Micheloni, Fabio Porta, Renato Turano.

Parole che, si legge in una nota congiunta dei parlamentari Pd all’estero richiamano “uno degli obiettivi certamente non secondari del suo programma di governo. Un passaggio essenziale nell’ambito di un discorso – affermano – finalizzato a disegnare un percorso, non a sviscerare problemi, che saranno affrontati, invece, nella predisposizione delle azioni di governo”.

“Ne siamo soddisfatti, naturalmente, – scrivono gli eletti Pd all’estero – anche perché nei giorni scorsi ci siamo permessi di richiamare l’attenzione del Presidente incaricato sull’apporto che alla ripresa del Paese può venire dalla comunità italiana nel mondo, dalle componenti storiche e consolidate di essa e dalle “nuove (e qualificate) mobilità” che si sono riaccese”.

“Al di là delle parole, – affermano – la cosa che troviamo più convincente è che il Presidente del Consiglio ha saputo cogliere l’aspetto dinamico del ruolo degli italiani all’estero in una prospettiva di necessario e urgente cambiamento del Paese. Non un’evocazione rispettosa o rituale, dunque, ma una delle leve da usare per aiutare il Paese a risollevarsi e per fronteggiare l’eccezionale emergenza che esso sta attraversando e che ha indotto forze diverse a superare pur legittime e nette distinzioni e a cooperare per il bene comune”.

Secondo gli eletti Pd all’estero “sono tanti i punti di saldatura tra gli obiettivi programmatici e il ruolo degli italiani all’estero: dallo sviluppo dell’integrazione sociale europea al potenziamento dell'”offerta Italia” all’estero, dall’incentivazione del turismo al sostegno di un’attività capillare sul territorio come quella edilizia, dall’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese alla formazione di nuove imprese a larga composizione giovanile, dal rilancio della ricerca alla promozione della cultura italiana, e via dicendo. L’essenziale – scrivono – è uscire dalle ridotte assistenzialistiche e collocare il rapporto con le nostre comunità in un’ottica di internazionalizzazione dell’Italia”.

“Vigileremo, infine, – concludono nella nota congiunta – affinché le riforme costituzionali annunciate siano coerenti con queste premesse e riconoscano senza incertezze e arretramenti i diritti e le soluzioni storicamente acquisiti dagli italiani all’estero. La fiducia che ci apprestiamo a votare a questo governo è dunque un atto di responsabilità, un impegno di lavoro e una speranza di miglioramento di tutti gli italiani, ovunque risiedano”.