Dino Nardi: “La casa in Italia è per noi prima casa”

Roma: – “Come noto agli addetti ai lavori e ben sanno gli emigrati italiani, l’abitazione in Italia degli iscritti all’Aire è considerata seconda casa dalla normativa nazionale sull’Imu e quindi sottoposta ad un’aliquota fiscale maggiore e senza possibilità di detrazioni. Infatti l’attuale legge si è limitata a delegare ai singoli comuni la decisione se ritenere, o meno, questi beni immobili come prima casa nei propri regolamenti, ma ben poche amministrazioni locali hanno, poi, regolamentato in tal senso”. Lo dichiara il coordinatore Uim in Europa e membro del Cgie Dino Nardi. “Poiché in questa nuova legislatura, tra i primi provvedimenti dei quali si occuperà il nuovo governo, come ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo discorso alle Camere, sarà proprio la modifica della norma sull’Imposta municipale unica sulla casa – prosegue Nardi – vogliamo ricordare allo stesso capo del governo, al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, ai capigruppo di Camera e Senato e, soprattutto, ai parlamentari eletti nella circoscrizione Estero, la discriminazione dell’attuale normativa dell’Imu nei confronti dell’abitazione degli emigrati italiani e il danno enorme, non solo economico, che ne deriverebbe per l’Italia se i suoi cittadini residenti all’estero decidessero di disfarsi di queste loro proprietà il cui costo, tra utenze varie ed imposte, è diventato ormai insopportabile finanziariamente per molti di loro. Come Unione degli Italiani nel Mondo in Europa (nella cui area geografica risiedono gran parte degli emigrati italiani proprietari di un’abitazione in Italia) chiediamo, pertanto, che, quando nel Parlamento si andrà a modificare l’attuale normativa sull’Imu, si provveda anche – conclude Nardi – a riconoscere come prima casa pure l’abitazione (sfitta) degli italiani all’estero iscritti all’Aire”.

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