Parte il piú grande processo alla cellula terroristica neonazi

BERLINO. – Sotto i riflettori della stampa internazionale si è aperto ieri presso la corte di Monaco, in Germania, uno dei processi più importanti del Secondo dopoguerra tedesco. Quello contro membri e fiancheggiatori della cellula terroristica neonazista Clandestinità nazionalsocialista (Nsu), che tra il 2000 e il 2007 si è resa responsabile di nove omicidi a sfondo razziale, dell’assassinio di una poliziotta, oltrechè di due attentati esplosivi e diverse rapine in tutto il Paese. Alla sbarra Beate Zschaepe – unica del trio di terroristi rimasta in vita dopo l’omicidio-suicidio di Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt – e quattro presunti fiancheggiatori, due dei quali sono anche accusati di concorso in omicidio. Proprio gli avvocati della 38enne e di uno dei co-imputati hanno sollevato oggi il legittimo sospetto di imparzialità contro il presidente della corte, Manfred Goetzl, causando il rinvio del processo al prossimo 14 maggio, quando sarà sciolta la riserva sul giudice. La seduta di ieri si è dunque interrotta poco dopo l’apertura. La corte non ha nemmeno avuto il tempo di leggere i capi d’imputazione a Zschaepe, tutt’altro che esitante in aula, con un completo nero elegante di giacca e pantaloni indossato su una semplice camicia bianca. La 38enne non intende testimoniare e rischia una condanna al carcere a vita. Ricercati dal 1998 e spariti nel nulla per ben 13 anni, i tre membri della Nsu avevano potuto ‘operare’ indisturbati grazie agli errori degli investigatori, i quali non hanno mai saputo unire quelli che la stampa aveva ribattezzato ‘omicidi del kebab’ sotto un unico movente, il razzismo. Nonostante a essere uccisi fossero stati otto cittadini turchi e un greco, tutti caduti sotto i colpi della stessa pistola. Indagati erano stati, invece, parenti e amici delle vittime, sospettati di essere implicati nel giro della criminalità di origine straniera. Accompagnate da centinaia di agenti schierati per garantire la sicurezza, di fronte alla corte di Monaco ier si sono svolte diverse manifestazioni di protesta, contro l’estremismo neonazista, e di solidarietà nei confronti dei parenti delle vittime. Alcuni dei quali erano presenti, con le foto dei loro cari assassinati tra le mani. Per la cancelliera Angela Merkel ‘’è molto importante che si svolga il processo’’. Ma evidentemente non sufficiente: la rielaborazione politica di quanto accaduto, ha considerato Merkel da Dresda, a margine di un incontro con la presidenza del gruppo parlamentare dell’Unione di Cdu/Csu, dovrà procedere parallelamente al processo. Per la cancelliera occorre trarre le debite conclusioni ‘’per evitare che ciò possa accadere di nuovo’’. Della vicenda Nsu attualmente si stanno occupando anche alcune commissioni parlamentari. Le indagini sono ancora in corso e dovranno chiarire fino in fondo le responsabilità di tutte le autorità coinvolte in quella che si è rivelata probabilmente, nella migliore delle ipotesi, la più grave sottovalutazione dell’estremismo neonazista da parte delle forze di sicurezza interne degli ultimi sessantant’anni.

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