Cosa fa la nostra Ambasciata per aiutare i connazionali vittime di espropri?

CARACAS – “Le nostre autorità dilomatico-consolari sono a conoscenza dei casi di espropri riguardanti nostri Connazionali”? “Hanno potuto monitorare lo stato di avanzamento delle procedure espropriative”? Queste le richieste dell’On. Fabio Porta al Ministro degli Esteri, contenute in un’interrogazione parlamentare che ha come co-firmatari i deputati del Partito Democratico Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini e Francesco La Marca. Così, l’On. Porta si fa interprete delle preoccupazioni della nostra comunità che vede come trascorrono i giorni, i mesi, gli anni senza che si dia una soluzione ad un problema che colpisce tante famiglie italo-venezolane.

Nell’interrogazione parlamentare, in un breve preambolo, l’On. Porta spiega che “negli ultimi anni, a seguito degli orientamenti assunti dal Governo Bolivariano in Venezuela si sono moltiplicate le azioni di esproprio di proprietà immobiliari, molte delle quali appartengono a immigrati di origine italiana residenti nel Paese da oltre mezzo secolo”.

Quindi sottolinea:

“Le proprietà in questione sono in genere di piccola e media dimensione, frutto di sacrifici e risparmi di decenni, spesso utilizzate per avviare e consolidare attività economiche recanti beneficio sia alla condizione familiare dei protagonisti che al tessuto economico e sociale delle località nelle quali sono ubicate”

Nell’interrogazione parlamentare spiega ancora che “nella maggior parte dei casi gli indennizzi, erogati, per altro con grande ritardo, sarebbero minimi”. E ciò comporterebbe un “danno irreversibile per le attività interessate dagli espropri e per le condizioni di vita dei legittimi proprietari”.

Per dar forza alla sua interrogazione parlamentare, l’On. Porta illustra il caso della signora Rosetta Chiappardi; uno dei tanti, dato che sono molti i connazionali che hanno visto improvvisamente distrutti i sogni di una vita e il frutto di anni e anni di sacrifici.

“A Maiquetia, nei pressi dell’aeroporto internazionale di Caracas, ad esempio – riferisce il deputato Pd -, la Sig.ra Rosetta Chiappardi, vedova di un nostro connazionale, ha ricevuto un avviso di esproprio del terreno industriale nel quale opera un’officina meccanica, gestita dal figlio, che in conseguenza sarebbe costretta a chiudere privando dell’unica fonte di reddito le famiglie di chi vi lavora”.

Nella sua interrogazione parlamentare l’On. Porta, insieme agli altri deputati Pd, chiede al Ministro degli Esteri “se le nostre autorità diplomatico-consolari siano a conoscenza dei casi di esproprio riguardanti nostri connazionali e, in caso affermativo, se hanno potuto monitorare l’entità del fenomeno, la sua distribuzione sul territorio e lo stato di avanzamento delle procedure espropriative;” e “se il Ministro interrogato non ritenga di sollecitare i rappresentanti diplomatici italiani presenti nel Paese a stabilire gli opportuni contatti con le autorità venezuelane, al fine di sottolineare la provenienza da lavoro dei beni oggetto degli atti di esproprio e di cercare ogni utile iniziativa, nel rispetto dell’autonomia decisionale delle istituzioni centrali e locali del Venezuela, volta alla preservazione delle proprietà legittimamente acquisite e destinate ad attività economiche consentite”.

– Tutti quelli che guardano con interesse alle vicende dei Paesi dell’America Latina non possono in questi giorni non augurarsi che una realtà importante e per noi di riferimento come il Venezuela, trovi al più presto un suo equilibrio interno e una sua stabilità – commenta l’On. Porta per poi sottolineare preoccupato:

– Intanto, però, non possiamo perdere di vista la condizione concreta in cui versano i cittadini venezolani, tanto più se si tratta di persone di origine italiana che condividono ormai da decenni le vicende del Paese.

E’ partendo da questo presupposto che l’On. Porta ha presentato l’interrogazione rivolta al ministro degli Esteri, Emma Bonino, per avere informazioni sulla delicata situazione che si trascina da troppo tempo e che interessa non pochi nostri connazionali. Siamo sicuri che la sua richiesta troverà ascolto presso la Ministro Bonino, ben conosciuta per la sua sensibilità e rettitudine.

Come è noto, negli ultimi anni in Venezuela, a seguito dell’indirizzo dato alle politiche economiche, sociali e di sviluppo, i casi di espropri si sono moltiplicati ed hanno coinvolto anche nostri connazionali a Caracas, nei centri urbani della provincia e negli Stati tradizionalmente poli di sviluppo. È proprio in risposta alle tante segnalazioni che gli sono pervenute che l’on. Porta ha deciso di occuparsene e di presentare l’interrogazione.

Il deputato Pd spiega che sulle proprietà espropriate loro, i connazionali, dopo una vita di lavoro e sacrifici, erano riusciti a sviluppare attività imprenditoriali; attività che rappresentavano “una insostituibile fonte di sopravvivenza” per le loro famiglie.

– Si tratta – sottolinea il parlamentare – di una vera e propria distruzione di ricchezza, dal momento che gli indennizzi, peraltro di scarsa entità, non sono corrisposti o sono erogati con molto ritardo

Per tale motivo, l’On. Porta ha voluto richiamare l’attenzione del ministero degli Esteri. D’altronde, senza una reale azione diplomatica e politica, ai livelli più alti, diventano assolutamente sterili gli sforzi di chi è stato colpito dai provvedimenti di esproprio, e inefficace ogni  azione di reclamo  presso gli uffici competenti.

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