Un’arma a doppio taglio

Le piazze virtuali sono sempre piú affollate ed hanno un impatto sempre piú dirompente nelle nostre quotidianitá. Ormai si parla in generale di web per definire tutta la comunicazione che passa attraverso uno strumento tecnologico informatico, molto spesso erroneamente e senza la giusta precisione ed accuratezza nelle definizioni. Ad ogni modo, bisogna fare i conti con la rete, perché é uno strumento di comunicazione ormai radicato e, come tutte le invenzioni e soprattutto le applicazioni tecnologiche, é impossibile da evitare (si pensi alla lavatrice o all’automobile). La rede invade e pervade tutti i campi, dalla politica al sociale, dal lavoro all’intrattenimento. Non a caso, infatti, chi é riuscito a sfruttare molto bene questi canali di comunicazioni, vedi Grillo e Berlusconi (anche se nel secondo caso l’impatto decisivo é venuto soprattutto dal piccolo schermo), hanno avuto un grande successo elettorale, al contrario di chi (vedi Monti e Bersani) non sono riusciti a capitalizzare il vantaggio iniziale di cui godevano all’inizio della campagna elettorale. Tutto questo testimonia che occorre imparare ad usare questi nuovi strumenti: starne fuori significherebbe restare fuori dalla societá rinunciando, volontariamente, ad un confronto aperto e, perché no, a volte molto duro.

Il caso di Mentana testimonia quanto possa essere cruento lo scontro ‘social’ e quanto, persino una persona forte e capace come il famoso giornalista romano, ne possano uscire con le ossa rotte. Enrico Mentana ha abbandonato piú di trecentomila followers su twitter (persone che seguono e leggono i suoi commenti o post, come si dice in gergo tecnico) perché turbato dalle accuse che gli sono state rivolte dopo l’intervista a Giuliano Ferrara, durante il suo programma televisivo. Non é il primo e, di certo, non sará l’ultimo. E’ toccato alla presidente Laura Boldrini, alla Carfagna, a Brunetta ed a tanti altri, di essere vittime di accuse massive da parte dei navigatori virtuali. In buona sostanza, tutti i personaggi famosi sono vittime di tali attacchi. Questo perché, grazie ai social network (sopratutto grazie a Twitter) qualsiasi cittadino ha la sensazione di poter entrare, con il suo commento, in contatto diretto con la persona che si vuole colpire e criminalizzare od osannare e lodare. Prima dell’arrivo dei social network tutto ció era impossibile, in quanto ci si sarebbe dovuti spostare fisicamente e perseguire letteralmente la persona che si voleva insultare; oggi si puó fare tranquillamente da casa, magari anche per sconfiggere un po’ di noia e credere, erroneamente, di essere importante anche con il piú stupido ed offensivo dei commenti.

D’altra parte é difficile trovare delle contromisure, anche perché sarebbe assurdo querelare tutte le persone che inseriscono un commento offensivo su di un qualsiasi social network. Allo stesso tempo, é la rete stessa a dare maggior fama, successo e popolaritá alle persone famose, che si nutrono e beneficiano dello stesso strumento utilizzato per essere denigrati, un po’ come il detto: ‘chi di spada ferisce, di spada perisce’.

Personalmente sono rimasto stupito dalla decisione di Mentana di lasciare Twitter, in primo luogo perché, da giornalista maturo e da persona intelligente quale é, avrebbe dovuto capire che le masse reagiscono sempre d’istinto e mai con razionalitá ed in secondo luogo perché vedo una sorta di mancanza di rispetto nei riguarti dei migliaia di suoi followers, interessati ai suoi post. Mentana avrebbe dovuto intuire che le accuse, per quanto possano essere state feroci, non sarebbero poi durate cosí tanto (almeno fino alla prossima notizia coinvolgente che lo avrebbe riguardato personalmente), e che, in fondo, sono i rischi che il suo mestiere comporta. Occorrerebbe, quello sí, sicuramente una maggiore ‘pulizia’ nel linguaggio che si adotta e nei commenti e nelle dichiarazioni che si fanno; pertanto, visto che ció non lo si puó pretendere dalle migliaia di persone che affollano la rete, bisognerebbe che tale comportamento sia adottato in primo luogo dalle persone che di questo sistema traggono benefici e popolaritá.

Andrea De Vizio

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Twitter: @andreadevizio

 

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