Cavenit, tanto ottimismo nonostante le difficoltà

CARACAS – Si è svolta, giovedì scorso, la consueta “Asamblea General Ordinaria de Socios” della Camera di Commercio Venezolano Italiana, con l’assistenza di un nutrito numero di nostri imprenditori e dell’Ambasciatore d’Italia, Paolo Serpi. All’ordine del giorno, come ogni anno, la relazione della Giunta Direttiva, l’approvazione del bilancio 2012 e la presentazione del preventivo spese per l’anno 2013.

Il presidente di Cavenit, Sergio Sannia, con estrema chiarezza didattica e il linguaggio asciutto e concreto degli uomini di banca, ha illustrato l’attuale congiuntura economica venezolana. Ha elencato le difficoltà degli imprenditori, collocando in primo piano la carenza di divise per le importazioni. Ha anche sottolineato come l’inflazione, in Venezuela, abbia raggiunto livelli estremamente elevati e come l’indice di scarsezza (calcolata dalla  Banca centrale attorno al 21 per cento) faccia emergere una situazione economica complicata. Non è mancato il riferimento all’aspetto politico, tracciato con brevi ma precise pennellate.

Dal canto suo, il Segretario Generale dell’organismo imprenditoriale, Jean Pietro Cattabriga, riassumeva tutte le attività svolte da Cavenit, le iniziative intraprese e i progetti futuri. Toccava poi al revisore dei conti, Santo Orlando, dell’omonima prestigiosa società di revisione, illustrare ai presenti tutti gli aspetti contabili.

Prendeva quindi la parola, prima di abbandonare la sala, l’Ambasciatore d’Italia, Paolo Serpi, che tratteggiava ai presenti la particolare delicata situazione politica, economica e sociale che vive oggi l’Italia. Ha spiegato come, lo scorso anno, il senatore a vita Mario Monti, chiamato dal presidente Napolitano al timone del “governo dei tecnici”, abbia dovuto chiedere sacrifici agli italiani; sacrifici, ha detto l’Ambasciatore Serpi, che hanno inciso sulla vita dei cittadini ma che erano imprescindibili per far uscire il Paese dalla crisi. Ha poi accennato alle attuali relazioni bi-nazionali: Italia-Venezuela. Ha sottolineato che queste, dopo la visita a Caracas del ministro Frattini nel2010 acapo di una missione di alto livello, hanno subito una notevole flessione. E ha informato i presenti degli sforzi dell’Ambasciata per promuovere il secondo incontro della Commissione Italia-Venezuela, che dovrebbe avvenire per un dovere di reciprocità a Roma. L’Ambasciatore d’Italia ha quindi approfittato per accennare brevemente al problema degli espropri, riproposto all’attenzione del ministero degli Esteri dall’On. Porta. Ha sottolineato che non si è riusciti a dare un seguito ai “tavoli di lavoro”, creati durante la breve permanenza del ministro Frattini nel Paese per trovare una soluzione condivisa al problema. Ha quindi segnalato che ciò non è stato possibile per la mancanza di contatti politici ad alto livello, resi difficili dall’instabilità politica italiana, frutto delle crisi di governo degli ultimi tempi.

Sono senz’altro tempi difficili ma le affermazioni dell’Ambasciatore Serpi hanno riportato alla memoria dei presenti, tanti di loro capitani d’industria di lungo corso, il decennio ’70-‘80. Anche allora, l’Italia era scossa da terremoti politici che portarono al susseguirsi di due governi presieduti da Andreotti, uno da Cossiga, uno da Fanfani, due da Moro, due da Rumor e due da Spadolini, ma, nonostante ciò, vennero tutelati gli interessi delle aziende italiane e italo-venezolane e l’Italia riuscì ad ottenere importanti commesse, superando l’agguerrita concorrenza di Francia, Spagna, Germania e, soprattutto, Stati Uniti. E’ questo il caso, come ha ricordato più di un nostro manager con orgoglio, della commessa vinta per la costruzione delle fregate “tipo Lupo”. Ed infatti, le fregate  Mariscal Sucre, Almirante Briòn, General Urdaneta, General Soublette, General Salom e Almirante Garcìa furono costruite nei cantieri di Riva Trigoso nei pressi di Genova.

Dopo l’esposizione dell’Ambasciatore Serpi, e l’approvazione dei soci della nostra Cavenit di tutti i punti all’ordine del giorno, il vice-presidente dell’organismo imprenditoriale,  Duccio D’Ambrosio, illustrava ai presenti l’iniziativa telematica battezzata “Italicos”; un network per unire coloro che l’ex presidente di Union Camere Piero Bassetti ha battezzato col nome di “italici”.