Manovra: Imu, non solo prima casa. Saccomanni: “Andare oltre”

ROMA – Il cantiere manovra é a pieno ritmo. La ruspa che deve abbattere il muro dell’acconto di giugno potrebbe non fermarsi alla prima casa. L’intervento ”potrebbe andare oltre”, dice il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Certo i tecnici stanno ancora valutando l’impatto. Ma la sospensione potrebbe estendersi anche ai capannoni industriali e agli immobili agricoli. Forse anche ai terreni utilizzati per l’agricoltura.

Sul fronte della Cig, invece, la ricerca di ”coperture” prosegue incessante. Le risorse non sono molte e cosí – lo dice chiaramente il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini – si va verso un intervento ”tampone”. Il governo puntava a reperire 1,2 miliardi di euro ma, molto probabilmente ci si fermerà a 800 milioni, con l’impegno però a rimpinguare quella che viene considerata una ”prima tranche” se la crisi richiedesse ulteriori interventi. Il primo decreto, per la sospensione dell’Imu e il rifinanziamento della Cassa integrazione, è atteso per venerdì. Il pressing del mondo imprenditoriale e di quello agricolo – che avevano trovato sponda nei ministri dello Sviluppo, Flavio Zanonato, e dell’agricoltura, Nunzia Di Girolamo – registra ora l’apertura del ministro dell’Economia, che tiene i cordoni della cassa. Per ora, ovviamente, sull’Imu si parla solo del rinvio. Ma certo, oltre alle famiglie alle prese con la crisi, anche solo uno slittamento dell’imposta sui capannoni e sugli immobili (e forse terreni) agricoli darebbe da subito una boccata d’ossigeno all’economia. Per lo Stato non avrebbe costi, anche se richiederà un anticipo di cassa in favore dei comuni.

La cancellazione dell’imposta, invece, ha un costo. Il vice ministro all’Economia, Luigi Casero parla espressamente della necessità di trovare coperture, attraverso tagli di spesa, affinchè ”si possa eliminare l’Imu sulla prima casa”. Ma, se dopo una sospensione ‘allargata’ dell’Imu non dovesse arrivare un alleggerimento per capannoni e agricoltura, l’effetto sull’economia potrebbe essere boomerang.

Il vero nodo sono le risorse. E questo vale anche per la Cig.

– Si cercano – dice il ministro Giovannini – soluzioni esaustive per l’anno ma intanto ci si limiterà ad un intervento tampone.

Al momento il pallottoliere dei tecnici si è fermato a 800 milioni. La difficoltà a trovare fondi, del resto, appare evidente vedendo il ‘balletto’ di coperture che ha riguardato il decreto sui debiti Pa, con la tassa sulle sigarette elettroniche poi sostituite con misure ”volanti”.

Ma il decreto di venerdì sarà solo il primo passo. Rimangono sul tappeto da risolvere altri nodi: il blocco dell’Iva al 22% che scatterà a luglio e che Confesercenti ritiene che bloccherà talmente l’economia che si tradurrà in una perdita di gettito di 300 milioni. C’è poi il rifinanziamento dei bonus per le ristrutturazioni e per gli interventi energetici. Scadono a giugno ma sono importanti: da sempre l’edilizia è un decisivo volano per il rilancio dell’economia. Sospenderli bloccherebbe il settore. Di grande importanza è poi il capitolo lavoro. Gli interventi sulla riforma che – secondo Giovannini – inizia a dare i primi effetti, visti i dati che vede trasformare i collaboratori in contratti a tempo. Saranno modifiche ”limitate e puntuali”. Ma questo richiede tempo.

– La ”staffetta” generazionale tra anziani in uscita e giovani in entrata ha molti vantaggi ma – spiega il ministro del Lavoro – è costosa. Sul capitolo pensioni, invece, la revisione potrebbe introdurre maggiore flessibilità ”in cambio di penalizzazioni”.