Napolitano: “Mai fatto pressione sul reato di vilipendio”

ROMA  – Spetta al Parlamento abrogare le norme sul vilipendio. Per cui M5S farebbe meglio a spostare il tiro dal Colle alle Camere se vuole eliminare l’articolo 278 del Codice penale. Poi, tutti abbassino i toni sui nodi della Giustizia, permettendo cosÌ al Governo di lavorare e avviare le riforme che l’Italia aspetta. Da Grillo a Berlusconi, ce n’È per tutti  dal Quirinale attivo a 360 gradi per ricordare a forze politiche distratte dalla loro stessa sopravvivenza ”che siamo sul filo del rasoio con Bruxelles”, per assicurarci “la fuoriuscita dalla procedura di infrazione” per eccesso di deficit.

Misura essenziale, si ritiene al Quirinale, per mettere a regime il motore dell’esecutivo di larga intesa e cercare di riagganciare la ripresa. Ma per fare questo bisogna superare un percorso gibboso ad alto rischio ribaltamento. Come, ad esempio, il nodo che presto verrà al pettine del voto della Giunta per le autorizzazioni del Senato sulla ‘ineleggibilità” di Berlusconi. Infatti martedì prossimo la Giunta potrebbe diventare operativa con l’elezione del presidente e i grillini sono pronti a dare battaglia consapevoli che con il Pd avrebbero la maggioranza per far passare la richiesta. Con tutte le immaginabili conseguenze politiche del caso.

Il tema di nuovi senatori a vita non è esattamente in cima ai pensieri del presidente in queste ore il capo dello Stato potrebbe – magari entro l’autunno – provvedere a nuove nomine. Infatti, dopo la sua rielezione lo scenario è cambiato e, oltre ad esserci posti liberi, il presidente – si osserva nel suo entourage – non è più in scadenza di mandato. Resta da vedere poi se Napolitano deciderà di tornare allo spirito originario della Costituzione e nominare per lo scranno a vita altissime personalità non politiche.

Comunque il presidente tira dritto e – dopo aver ricordato che ”il peso della questione giustizia ce lo trasciniamo da anni ed è sempre stato all’ordine del giorno” – ha invitato i partiti ad un sano realismo in nome delle emergenze del Paese.

– Tutti se ne facciano una ragione – ha detto. Ma soprattutto il capo dello Stato ha invitato alla moderazione – pur senza nominarlo – proprio il cavaliere:

– Capisco chi si trova impigliato in processi e vicende giudiziarie di rilievo. Ma chi affronta questo scenario dovrebbe limitare le reazioni scomposte che, tra l’altro, nuocciono alle vicende processuali.

Giornata intensa quindi per Giorgio Napolitano che si trova impegnato su più fronti, attento agli scricchiolii del Governo letta, alle tappe giudiziarie del leader del Pdl ed anche alle bordate dei grillini a lui indirizzate.

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