Imu- Cig, Letta: “Non un dL dei Miracoli”. Il ricatto del Pdl: “O la riforma o cade il premier”

ROMA – Non sarà il ”decreto dei miracoli” ma la possibilità di avere tempo in più per fare le riforme. Il premier Enrico Letta spiega così dalla Polonia la portata dell’intervento odierno in Cdm. Ma il Pdl è categorico: o si fa la riforma o il governo va a casa. Lo dice chiaro il capogruppo Renato Brunetta.

– Entro agosto – sostiene – bisogna fare la riforma complessiva della tassazione degli immobili, compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta.

Il premier però assicura:

– Parleremo con tutti e cercheremo di dare risposte a tutti, sulle imprese, sui terreni agricoli, sulla riforma degli strumenti di cassa integrazione.

In sostanza, a meno di sorprese dell’ultima ora, il decreto che oggi sarà sul tavolo del Cdm per il varo prevede che salti la rata di giugno dell’Imu ma non per le imprese (niente per i capannoni, forse per i beni agricoli). E secondo il ministro degli affari regionali Graziano Del Rio l’ipotesi sul tavolo del Consiglio dei Ministri prevede per l’Imu sulla prima casa uno slittamento a settembre od ottobre.

La Cig verrà poi rifinanziata ma ”a brevissimo”, cioè con circa 700-800 milioni di euro. Inoltre arriveranno i primi piccoli tagli ai costi della politica che incideranno solo sugli stipendi dei ministri-parlamentari. Nessuna ‘nuova’ ci dovrebbe poi essere rispetto alle coperture: non servono risorse per l’Imu (i circa 2 miliardi della rata verrebbero coperti con fondi di tesoreria che verrebbero stornati ai Comuni) mentre gli 700-800 milioni in più reperiti ad ora per la cassa (potrebbero però aumentare) arriverebbero dal fondo produttività e da quello formazione. Cioè dalle aziende. Ma con l’impegno di rimettere le risorse appena possibile. Tanto che il segretario della Cgil, Susanna Camusso tuona:

– Se finanziare gli ammortizzatori sociali significa sottrarre risorse da altre voci del lavoro, allora c’è qualcosa che non torna, non si sta dalla parte del lavoro.

E avanza una proposta:

– La soluzione potrebbe essere un anticipo dall’Inps.

Ma il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, è chiaro: il Governo sta valutando ”le risorse disponibili a brevissimo termine” per rifinanziare la cig in deroga per poi rivederla perchè ”non si può rifinanziare lo strumento senza rivisitarlo”. E il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, fornisce due conti:

– Bisogna trovare nuovi fondi è già un bene che si trovino questi 800 milioni-1 miliardo di euro. Ne mancano appena un po’ in più, bisogna fare un ulteriore sforzo.

Ma al momento sembra che le risorse aggiuntive siano appunto solo 500 milioni. Si ‘scalda’ anche il fronte Imu: i Comuni sono preoccupati e chiedono garanzie al Governo che li incontra a Palazzo Chigi. Temono che il fatto che la rata di giugno salti voglia dire casse a secco. Ma il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, garantisce che i 2 miliardi ci sono e si tratta di fondi di tesoreria che andranno ai comuni.

– L’anticipazione di cassa per la copertura del mancato gettito sulla prima casa sia completamente a carico dello Stato, compresi gli interessi – ha comunque ammonito il presidente reggente dell’Anci Alessandro Cattaneo al termine dell’incontro.

Ma sono le imprese ad essere davvero preoccupate. Più in generale, commentando l’andamento dei prezzi al consumo, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi spiega: ‘

– Le imprese sono veramente con l’acqua alla gola e per avere un minimo di attività sono obbligate anche a calare i prezzi.

E sull’Imu aggiunge:

– Va fatta una rimodulazione sulla prima casa e soprattutto sui beni di produzione: sui capannoni deve essere ripensata.

Più allarmato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli:

– Ogni passaggio discriminatorio sarebbe inaccettabile.

E di discriminazione parla anche Confesercenti. E mentre le due partite Imu e Cig sembrano avviate a parziale soluzione altri problemi incombono: una certa ‘confusione’ sul pagamento dei debiti arretrati della P.a. e i precari del pubblico impiego. Sono circa 250.000 i contratti dei precari che scadono a luglio. Un’altra bella gatta da pelare. Ma una scappatoia ci sarebbe. E lo ricorda la Cgia di Mestre:

”il giorno cruciale sarà mercoledi’ 29 maggio. Se in quella data la Commissione europea chiuderaà il processo di infrazione per eccesso di deficit contro il nostro Paese, secondo quanto dichiarato nelle settimane scorse dal ministro Saccomanni, il nuovo Governo avrà a disposizione 12 miliardi per abbassare l’Imu sulla prima casa e sulle attività produttive, scongiurare l’aumento dell’Iva ed ammorbidire la Tares”.

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