Alta tensione ineleggibilità: M5S pronto a dar Battaglia

ROMA  – L’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, l’unico avversario politico che Beppe Grillo considera realmente temibile, sarà il nuovo cavallo di battaglia del M5S. Una battaglia che il Movimento intende combattere al Senato, dove oggi si aprono le ‘ostilità’. Per la ‘madre’ di tutte le battaglie, quella che il Movimento vuole sferrare contro il Cavaliere sperando in una inedita convergenza di intenti con altre forze di opposizione, il conto alla rovescia è già iniziato.

La prima battaglia sarà combattuta oggi nella Giunta per le elezioni e le immunità del Senato: c’e’ da eleggere la presidenza e la scelta potrebbe essere già un indizio su come potrebbe finire la proposta di ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Il secondo round ci sarà subito dopo, con la decisione su quali provvedimenti mettere all’ordine del giorno della giunta: il M5S punta a sollevare immediatamente la questione dell’ineleggibilità di Berlusconi in base alla legge del 1957 che la prevede nei confronti di chi ”in proprio o in qualità di rappresentante legale” risulti titolare di imprese concessionarie. La presidenza della Giunta spetta alle opposizioni e il lizza ci sono il candidato della Lega, Raffaele Volpi, e quello di Sel, Dario Stefano. Il primo, favorito e gradito al Pdl, potrebbe farcela se su di lui convergesse anche qualche voto del Pd. L’indicazione di questa presidenza risulta però pregiudiziale alla nomina delle altre presidenze che ancora restano da indicare. Se la Lega si dovesse aggiudicare questa Giunta si aprirebbero infatti spazi per Sel al Copasir, dove è indicato Claudio Fava, mentre ai ‘grillini’ resterebbe la Vigilanza Rai.

Il M5S vuole invece il Copasir per il capogruppo Vito Crimi. Senza però mollare l’osso in Giunta, dove il Pdl teme possa creare un’asse con il Pd.

– Domani chiederemo di convocare subito l’ufficio di Presidenza per calendarizzare i provvedimenti piu’ urgenti e, quindi la nostra proposta – annuncia Vito Crimi che sembra ottimista sulla possibilità di farcela -. La mia previsione è che in Cassazione Berlusconi sarà condannato e quindi, automaticamente, dichiarato incandidabile. In questo caso, visto che la sentenza arriva a legislazione in corso, Berlusconi decadrebbe – afferma Crimi secondo il quale questo scenario può avere una sola via d’uscita:

– Tutte le forze politiche si stanno rendendo conto della necessità di evitare un percorso giudiziario…

E’ questa la scommessa su cui punta anche ‘l’ideologo’ del M5S, il professore di filosofia del diritto Paolo Becchi, che ha dato la linea al Movimento dal blog di Grillo.

– Se la magistratura condannerà Berlusconi, questi farà cadere il Governo – afferma l’intellettuale del Movimento che aggiunge:

– C’è però un’altra via percorribile rispetto a quella giudiziaria, che non consente a Berlusconi di gridare alla persecuzione dei giudici. Una via schiettamente politica.

E cioè quella del ricorso alla legge del 1957. Che però il Parlamento ha già ‘bocciato’ per tre volte.

– E’ bizzarro – si scandalizza la deputata Pdl Deborah Bergamini – che questa battaglia venga condotta da un movimento che si presenta quale estremo baluardo della volontà popolare e da chi ha inserito il riferimento alla democrazia addirittura nel proprio nome.

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