Davoli: “Aiutare le istituzioni che si occupano dei connazionali”

CARACAS – “Malgrado l’impegno del nostro Consolato e nonostante obiettivamente sia stato fatto un grosso lavoro, dai viaggi realizzati in questi anni e le visite fatte alle nostre comunità, ho potuto constatare che i connazionali residenti nella provincia non sempre riescono a trarre vantaggio dai tanti benefici che offriamo. Ad esempio, le medicine gratuite e l’assistenza sanitaria”. Il Console Generale d’Italia in Caracas, Giovanni Davoli, parla con rammarico ma anche con la consapevolezza d’aver fatto tutto quanto era in suo potere. Lo incontriamo nel suo ufficio, in una giornata in cui il sole tropicale fatica a farsi spazio tra le nuvole che minacciano pioggia. La nostra conversazione, a volte interrotta da qualche funzionario che chiede spiegazioni, istruzioni o, più semplicemente, la firma di un documento – che il Console legge sempre con estrema attenzione -, si concentra essenzialmente nei recenti viaggi tra le nostre comunità di Cagua e Puerto Cabello.

– A Cagua – ci spiega – si è svolto un incontro assai interessante nel locale Centro Italo Venezolano. I connazionali mi hanno manifestato le loro inquietudini per l’attuale situazione economica del Paese, che ovviamente ha riflessi sul loro tenore di vita. Ho percepito timore, ansia e tanta preoccupazione.

Il Console Davoli afferma che a Cagua c’è un Centro Italo-Venezolano che “fa fatica a ripartire”. Sottolinea:

– Ma ho trovato tanta volontà di continuare ad operare a favore della Collettività. Soprattutto ho potuto constatare gli sforzi che realizza la Fondazione Ciao Italia. Essa offre assistenza, nonostante le difficoltà obiettive che deve superare, a tanti connazionali bisognosi nell’area di Cagua e La Victoria. Insomma, nello Stato Aragua. Ai responsabili della “Fondazione” ho potuto dare la buona notizia della volontà di alcuni connazionali di offrire all’istituzione un contributo economico. Così anche la “Fondazione” potrà operare con più tranquillità.

Considera assai importante il lavoro che svolgono a favore dei connazionali meno fortunati le associazioni, fondazioni e comitati di assistenza presenti nella provincia.

– In situazioni come quelle che oggi ci tocca vivere – spiega -, questi strumenti di cui si è dotata la collettività vanno incoraggiati, aiutati. E’ ciò che abbiamo fatto fin dal nostro arrivo in Venezuela.

– E a Puerto Cabello? Ci è stato detto che all’incontro ha assistito anche il Sindaco della Città, l’ambasciatore Rafael Lacava.

– Sì – conferma immediatamente, per poi precisare:

– A Puerto Cabello abbiamo la fortuna di avere un Sindaco italo-venezolano. E’ un uomo molto amato e stimato dalla Collettività. E questa mia visita tra gli italiani di Puerto Cabello me lo ha confermato.

Il Console Davoli ci dice che nell’incontro organizzato presso il Centro Italo-Venezolano, erano presenti il Sindaco Rafael Lacava e il presidente del Consiglio Municipale, Juan Samuel Cohèn oltre, naturalmente, a varie decine di connazionali.

– In questa occasione – ci informa -, mi è stata conferita dal Consiglio Municipale della città la decorazione “Orden de Bartolomè Salomòn”, nella sua seconda classe. Questo riconoscimento si aggiunge a quello ricevuto dal Consiglio Legislativo dello Stato Barinas: la “Orden Batalla de Santa Inès”, nella prima classe.

Questi, sottolinea il Console Davoli, “non sono riconoscimenti al singolo funzionario ma al lavoro svolto in tutti questi anni dalla nostra comunità”.

– Io – precisa – sono solo un orgoglioso depositario. Sono due bellissime manifestazioni della stima che le autorità hanno verso gli italo-venezolani. E’ un riconoscimento non al Console Generale ma a ciò che egli rappresenta. E’ una maniera per ricalcare l’importanza delle nostre Collettività sparse in tutto il Venezuela.

E parlando dei connazionali dello Stato Barinas, non può fare a meno di elogiare “l’eccellente lavoro che oggi svolge il nuovo agente consolare, Giuseppe Gherardi”.

– E’ un giovane imprenditore assai stimato dalla comunità – prosegue – e non solo, visto che è stato presidente di Fedegas. Si è circondato di un gruppo di giovani come lui, molto ben integrati.

– Cosa è stato chiesto dalla Collettività di Puerto Cabello? Quali sono state le preoccupazioni espresse?

– A Puerto Cabello la nostra comunità vive una realtà meno drammatica di quelle illustratemi da altre – ci dice -. Questo, è evidente, grazie anche alla presenza di un Sindaco italo-venezolano. L’obiettivo di queste visite è stato quello di avvicinare il Consolato agli italo-venezolani della provincia. Non ho il numero esatto delle visite fatte in questi anni alle nostre comunità. Non le avrò visitate tutte ma centamente ho incontrato quelle delle maggiori città. Tra l’altro, stiamo parlando delle mie ultime visite, visto che in un futuro prossimo lascerò la sede di Caracas.

Ed infatti, nei prossimi mesi si recherà negli Stati Uniti, essendo stato promosso Console Generale presso la prestigiosa sede di New York. Fortunatamente, visto che non vi sono candidati a sostituirlo, il nostro Consolato Generale d’Italia resterà comunque in ottime mani. Ed infatti, la giovane Console di Caracas, Jessica Cupellini, ha già dimostrato con i fatti di averne la capacità. Pur essendo molto giovane ha tutti i numeri per assumere una responsabilità non certo facile.

Mauro Bafile