Ocse: Pil e disoccupazione: italia stenta a ripartire

PARIGI  – L’economia italiana continua ad andare a rilento, e gli effetti negativi sull’occupazione si faranno sentire almeno fino all’anno prossimo. E’ quanto prevede l’Ocse per il nostro Paese nel suo Economic Outlook.

Consigliando al governo di ”consolidare le riforme positive per la crescita” ed ”evitare riduzioni premature delle tasse” in una fase di incertezza e scarsa visibilità. ”La recessione in Italia continuerà per tutto il 2013, con gli effetti del consolidamento di bilancio e le condizioni restrittive del credito che pesano sull’attività economica”, scrive l’organizzazione, stimando per quest’anno un Pil in contrazione dell’1,8%, cifra ritoccata al ribasso dall’1,5% previsto nel rapporto presentato a inizio mese.

– Un aggiustamento tecnico – precisa il vice capo economista dell’organizzazione, Jorgen Elmeskov – legato al fatto che i dati dell’outlook sono costantemente aggiornati con le previsioni di impatto dei nuovi provvedimenti.

Per il 2014, invece, l’economia italiana tornerà ad espandersi, ma la ripresa ”resterà lenta, malgrado il rafforzamento delle esportazioni e il minore consolidamento”, con un Pil in crescita dello 0,4%. Il rapporto deficit/Pil scenderà al 2,3%, mentre quello debito/Pil continuerà a salire, passando dal 131,7% del 2013 al 134,3%. La principale preoccupazione, però, resta l’impatto di questa situazione sul lavoro: secondo le previsioni Ocse, la disoccupazione sfiorerà quota 12% nel 2013, e crescerà al 12,5% l’anno prossimo. Un problema non solo italiano, ma esteso a tutta l’eurozona, dove il numero dei senza lavoro ”aumenterà ulteriormente, stabilizzandosi a un livello molto alto solo nel 2014”, ed si confermerà per questo ”la sfida più pressante per i leader politici”.

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