Le banche hanno tagliato 44 miliardi alle industrie

MILANO. – Se i banchieri italiani venissero pagati sulla base della capacità di erogare credito, nel 2012 i loro stipendi avrebbero dovuto perdere uno degli immancabili sei zeri. L’agenzia Standard & Poor’s, in un report dedicato alle fonti di finanziamento delle nostre imprese, ha infatti contato 44 miliardi di crediti in meno al sistema produttivo (-3,3%) da parte delle banche nel 2012.

”Poiché il sistema bancario italiano ha intrapreso un percorso di riduzione della leva finanziaria, le imprese stanno incontrando sempre maggiori difficoltà nell’ottenere risorse” scrive S&P, rilevando come le aziende, per sopperire alla stretta creditizia, si stiano faticosamente spostando verso il mercato dei bond dove le emissioni nette sono aumentate di 20 miliardi, compensando in parte la chiusura dei rubinetti del credito bancario. Una stretta resa più drammatica dalla forte dipendenza delle imprese dal canale bancario, che fornisce il 92% dei finanziamenti a loro disposizione.

I dati di S&P si aggiungono a quelli di Confindustria, secondo cui in un anno e mezzo, dal settembre 2011 al marzo del 2013, lo stock di crediti è sceso di 50 miliardi (-5,5%). ”Il credit crunch, che ha colpito in particolare l’industria, minaccia la sopravvivenza di un numero sempre più vasto di imprese”, avverte il Centro studi di Confindustria.

Il presidente, Giorgio Squinzi, ha definito ”agghiacciante” la stretta creditizia: occorre affrontare subito il problema

Le condizioni di accesso al credito ”non sono facili” ha ammesso anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha imputato la situazione a un ”quadro macroeconomico” che ”ha avuto un impatto negativo sulla domanda di credito e ha peggiorato la percezione del rischio da parte delle banche”.

E il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato ha indicato nel costo dei finanziamenti, ”di 200 punti base superiori rispetto a quelli sostenuti dalle aziende tedesche”, uno dei fattori che penalizzano il nostro tessuto produttivo. Ma negli altri Paesi che cosa è successo? Nel 2012, rileva sempre S&P, il credito alle imprese, attraverso finanziamenti bancari e bond, è aumentato in Francia, Germania e Inghilterra, mentre solo le imprese spagnole, a causa del tracollo del loro sistema finanziario, hanno dovuto affrontare un credit crunch più drammatico di quello italiano.

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